UN GIARDINO NELLA REPUBBLICA DEL TATARSTAN, di Nadia Presotto e Renato Luparia

Nadia Presotto e Renato Luparia ci raccontano di un giardino visitato nella lontana Russia.

Nella lontana Repubblica della Federazione Russa del Tatarstan, nel centro della pianura dell’ Europa Orientale, a una cinquantina di chilometri dalla capitale Kazan, sorge da quattrocento anni il paese di Laishevo, sulla riva del fiume Kama, affluente del Volga,  nel punto in cui più che un fiume sembra una lago, tanta è la sua larghezza.

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E in questo paese che conta circa ottomila abitanti, per lo più tatari, Margarita Shatkova, una delle più note architette e paesaggiste di Kazan, è stata incaricata dalla proprietaria Giuliana a realizzare il giardino che circonda una recente costruzione, comprendente l’ abitazione, la sauna e l’ autorimessa. Le due signore hanno quindi unito competenza e buon gusto, scegliendo le essenze adatte al clima continentale, che ben sopportano gli  inverni freddi e le estati brevi e calde.

Fin dall’ ingresso della proprietà si notano il rigore del progetto, rappresentato da un prato davanti la casa, con i percorsi segnati da aiuole di Cotoneaster lucidus e di  rose floribunde Leonardo da Vinci che conducono alle varie zone. Margarita ci invita a vedere la zona dedicata all’ orto, sul retro dell’ abitazione,  accanto a un edificio adibito a sauna; le aiuole sono delimitate da assi in legno che accolgono cetrioli, pomodori, cavoli e insalate e sul lato destro alcuni alberi di mele (coltivare mele fa parte della grande tradizione russa). Le essenze fiorite messe a dimora in questa zona sono rappresentate da alcune ortensie, da numerose Hoste con grandi e perfette foglie,- qui non ci sono lumache, ci racconta Margarita , quindi crescono rigogliose. Le peonie non sono ancora fiorite mentre le rose e la Datura portano alcuni fiori. Cattura l’ attenzione per la sua “leggerezza” una insolita clematide, la Clematis mandshurica.

Una parte del giardino, leggermente sopraelevata,  è riservata alla piscina e lo specchio d’ acqua riflette i colori del cielo; l’ adiacente soggiorno all’ aperto con la parete attrezzata per la cottura di cibi, é realizzato su progetto di Margarita, con materiali naturali. Le basi dei pilastri sono ingentiliti da vasi di coleus e petunie.

Superata la zona piscina, attraverso un verde e curato prato si raggiunge l’ edificio adibito ad autorimessa. Qui la paesaggista ha voluto creare un bordo misto, prendendo spunto da quelli inglesi, ma le essenze sono state scelte dalla proprietaria: conifere, Hoste, una Weigelia florida  qualche rosa, alcune  Hidrangea Paniculata Lime light e Sundaw Fraise

In una terra lontana, dove la vegetazione è rappresentata da pini, abeti e betulle, ci si incanta ad ammirare questo giardino,  un luogo nel quale lo sguardo porta a contemplare la cupola dorata della moschea.