Padrona
Penna, maledetta tu sia, quando
ti fai padrona, del tormento
che spira nell'anima.
Prepotente, solitaria,vagabonda
di idee mi rendi tua complice
e schiava.
Dalla punta orgogliosa, sfidi
la parola mormorata dalla mente
che non teme rivali.
Vaneggi su di un pezzo di carta mancante, di una lettera, che
non finirò mai di scrivere.
Innalzo le mani al cielo, quando
nebbia mi coglie, con la testa
intenta a riflettere.
Smetto di udire, facendone
parola nel silenzio
in preghiera alla vita.
Roberta Calati
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