Mare profumo di mare…

Alessandria: È ciò che, in fondo, rievoca in noi adolescenti dei ’90 la piadina romagnola, che si gustava la sera con gli amici a Cattolica o a Rimini o a Cesenatico, durante le immancabili e sempre troppo brevi ferie d’agosto. 

Ma anche per la vecchia piada i tempi son cambiati, ed eccotela brandizzata a dovere e distribuita in tutta Italia in punti vendita tutti uguali da inservienti con la stessa divisa che, invece di gridare da dietro il bancone “crudo e rucola!”, ti dotano di aggeggino luminescente e vibrante atto ad avvisarti che l’agognato spuntino è pronto per l’assaggio… Oggi va così. 

E quindi profumo di mare un tubo, ma piadine calde come se piovessero anche nella nostra Piazzetta della Lega. Sì, perché una volta fatto fuori l’incolpevole cinema Moderno, per evitare di liquidare anche lo storico bar attiguo ci si gioca la ormai consueta carta franchising. 

Stavolta è appunto il turno di La Piadineria, che a quanto sembra andrà a conquistare un proprio spazio anche in centro. Evidentemente erano gli unici interessati a potersi permettere l’affitto dei locali e oneri vari, con buona probabilità al pari di Romantica, poco più in là nella stessa piazza – angolo occupato sino a qualche tempo fa da una catena di cucina asiatica, e prima ancora da quelli di Grom –, e di Pizzium in Corso Roma. 

E così anche Alessandria si avvia a “londrizzarsi” quel tanto che può (trovate a Londra un ristorante o una tavola calda – ad eccezione dei pub – che non sia una catena o qualcosa del genere, se ci riuscite), alla stregua delle altre città italiane e non solo. Il che è meglio dell’ennesima serranda abbassata in centro storico (e quante ancora ce ne sono!), ma quantomeno a noi che abbiamo agguantato per un breve istante la coda di un’Italia diversa indotta al commiato, tale andazzo lascia un certo amaro in bocca.

Attendiamo ora la tanto sbandierata riqualificazione di Via San Lorenzo, pregando il santo in questione che le palmette apparse qualche settimana fa ai bordi della strada, così, senza una logica apparente, siano frutto di una sorta di allucinazione collettiva che nulla c’entra con un progetto che si propone di rendere Borgo Rovereto più bello e attrattivo. Chi vivrà vedrà…