GIUSEPPE UNGARETTI, VITA

Poeta e scrittore, Giuseppe Ungaretti è nato ad Alessandria d’Egitto l’8 febbraio 1888 e morto a Milano il 1° giugno 1970. Il padre era un operaio dello scavo del Canale di Suez ed è morto quando Ungaretti aveva appena 2 anni. La madre, Maria Lunardini, gestiva un forno, grazie al quale ha potuto far studiare il figlio ed iscriverlo ad una delle più importanti scuole di Alessandria, la Svizzera École Suisse Jacot. Durante gli anni della scuola Ungaretti ha iniziato a provare un amore per la poesia, si è avvicinato alla letteratura francese e a quella italiana grazie alle opere di autori come Mallarmé, Baudelaire, Rimbaud e Leopardi. Nel 1906 ha conosciuto Enrico Pea, che era emigrato in Egitto da poco tempo, e con lui ha dato vita alla “Baracca Rossa”, un deposito di marmi e legname che è presto diventato sede di incontri per anarchici e socialisti.

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Per un certo periodo Ungaretti ha lavorato come corrispondente commerciale, realizzando però alcuni investimenti sbagliati. Nel 1912 si è trasferito a Parigi per studiare all’università: ha frequentato per due anni le lezioni del filosofo Bergson, del filologo Bédier e di Strowschi alla Sorbonne e al Collège de France. Ha potuto conoscere molte importanti personalità dell’ambiente artistico internazionale, come ApollinaireDe ChiricoModiglianiPalazzeschi e Papini. Grazie a Papini, Soffici e Palazzeschi ha iniziato a collaborare con la rivista «Lacerba». Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, ha partecipato prima alla campagna interventista e poi si è arruolato come volontario nel 19° reggimento di fanteria nel momento in cui l’Italia è entrata in guerra, il 24 maggio 1915.

Nella primavera del 1918 il suo reggimento si è spostato in Francia per combattere. Alla fine della guerra Ungaretti è rimasto in Francia e da Parigi è stato prima corrispondente del giornale Il Popolo d’Italia e poi impiegato all’ufficio stampa dell’ambasciata italiana. Nel 1920 il poeta ha sposato Jeanne Dupoix, dalla quale ha avuto due figli, Anna Maria nel 1925 e Antonietto nel 1930. Nel 1921 si è trasferito a Marino, vicino Roma, ed ha iniziato a collaborare con l’Ufficio stampa del Ministero degli Esteri. Nel 1925 ha aderito al fascismo firmando il Manifesto degli intellettuali fascisti.

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In questi anni Ungaretti ha collaborato con molti quotidiani e riviste francesi e italiane. Ha inoltre viaggiato molto per tenere varie conferenze ed ha ottenuto molti riconoscimenti ufficiali. Nel 1928 si è convertito al cattolicesimo. Dal 1931 è stato inviato speciale per «La Gazzetta del Popolo», compiendo viaggi in Egitto, Corsica, Olanda e in Italia meridionale. Nel 1936, durante un viaggio in Argentina, gli è stata offerta la cattedra di letteratura italiana presso l’Università di San Paolo del Brasile, dove si è trasferito insieme alla famiglia ed è rimasto fino al 1942. Nel 1939 il figlio Antonietto è morto a causa di un’appendicite curata male e questa perdita lo ha lasciato in uno stato di grande prostrazione interiore.

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RIASSUNTO GIUSEPPE UNGARETTI: VITA E OPERE


Nel 1942 Ungaretti è tornato in Italia, dove è stato nominato Accademico d’Italia e ha ottenuto la cattedra di Letteratura moderna e contemporanea presso l’Università di Roma.

Sempre nel 1942 la casa editrice Mondadori ha iniziato a pubblicare le sue opere. Nel 1970 ha ottenuto un prestigioso premio internazionale da parte dell’Università dell’Oklahoma, negli Stati Uniti, dove si è recato per l’ultimo viaggio.

È morto a Milano nella notte tra il 1º e il 2 giugno 1970 per broncopolmonite. Il funerale è stato svolto a Roma il 4 giugno, nella Chiesa di San Lorenzo fuori le Mura. È sepolto nel Cimitero del Verano insieme alla moglie Jeanne.