SERA

Perché c’è poco spazio nella vita
Per le stelle notturne, e ancora meno
Per la diafana aurora? anche il sereno
Non ci appartiene più che di sfuggita.

E la nube corrente non ci invita
A lasciare i pensieri senza freno,
Distratti come siamo dal veleno
Di un’altra corsa, di un’altra partita.

Solo la sera la mia vista stanca
Spazia per la pianura, lungo il verde
Orizzonte dei campi di frumento.

E m’accorgo del sole nel momento
Che filtra fra le nuvole e si perde
Nell’acqua oscura e quieta di una lanca.

ALESSANDRO GRAZZI

Questo sonetto fa parte della sua raccolta di poesie “La tempesta e altri sonetti”, pubblicata da Bottazzi editore, Suzzara (Mantova) nel 1990. Rima incrociata nelle quartine e invertita nelle terzine.

I versi sono velati di una sottile malinconia, tra ricordi e nostalgia. È il “dipinto” di un giorno che va verso la sera e la nascita dell’ aurora con le sue incognite; il cuore del poeta vive tutta una serie di emozioni che lo portano a riflettere sul senso della vita, mentre fissa il suo sguardo sulla realtà che lo circonda. La notte con le stelle e la luna e il sorgere del giorno, con i colori stupendi dell’alba che da sempre, hanno avuto un certo fascino sugli innamorati; adesso, hanno sempre meno posto nella nostra vita, a causa del nostro nuovo modo di vivere: frenetico e impregnato dal “veleno” dell’ ambiente. Soltanto di sera, il poeta con gli occhi già stanchi, si permette il lusso di spaziare con lo sguardo oltre l’orizzonte, tra i germogli verdi del grano. Si accorge che è giorno all’ apparire del sole tra le nuvole, che illumina la tranquillità di una barca che si muove nell’ acqua scura. Poesia stupenda, che sembra il frutto di un desiderio, di un sogno del poeta, che vorrebbe rivivere momenti del suo passato, a quando la vita scorreva, rispettando i ritmi della natura in un equilibrio simbiotico.( Vincenza Cerbone)

Troppo distratti, assorbti dalla materialità, riusciamo soltanto, e non sempre a isolare la mente dal superfluo e a concentrarci su quanto di bello la natura ci regala, talvolta cogliamo soltanto attimi di questa meraviglia, ma non importa, anche poco basta a farci stare meglio.
Questa lirica è un invito a osservare di più l’ambiente circostante, spensierato e libero. (Cristina Saracano)