Non alza neppure lo sguardo, fissa il monitor e mi dice “Non so come fai a pensare una cosa come questa… C’è un ragazzo intubato”. Rispondo che evidentemente le cose non stanno come ci dicono. Ma vado al mio posto con il disagio della risposta. Me la prenderei per il suo atteggiamento, ma qualcosa scava dentro. – Perché mi dà così fastidio che mi abbia risposto come se avessi detto una cosa grave? –

Allora decido di usare le tecniche imparate durante la lezione di crescita personale: – Cosa risuona dentro di me? – Mi domando. E lo chiedo in modo aperto, senza paura, fino a quando la risposta sale dal fondo. Bolle qualcosa nelle mie viscere profonde e arriva al cuore.

Mi ha fatto sentire SBAGLIATA

Un richiamo lontano, una convinzione vecchia e per questo radicata dentro, severa, senza appello, mi ha permesso di conoscere un frammento di me stessa che non vedevo. Quello che forse sta sempre nascosto, tanto soffre per un’umiliazione, un affronto, una sgridata in malo modo e si è incrinata l’anima. Quello spicchio si è sentito ferito e da allora vibra dolorosamente ogni volta che certe parole lanciate come un’offesa, risuonano.

Ma oggi si è fatto vedere, poverino, e sono riuscita a identificarlo, incoraggiarlo, perdonarlo, prima che andasse a nascondersi e fossi invasa dalla rabbia: lo spicchio di furia che attacca e sbrana e poi sparisce a rifiatare. Sfiancato e spompato. In genere è il momento giusto per azzannare un dolce e dimenticare, invece ho aperto il blog e ho scaricato l’emozione vivendo.

Ora una strizza allo stomaco mi assale e spero sia un modo per guarire e contemplare con amore tutto il mio mondo interno.

Michela Santini

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