Come i bambini
metto in bocca le cose
per conoscere
Come incessante domanda
stringo tra i denti il morso
per farmi guidare
Come i ladri e i rifugiati
quando suona il postino
cerco un’ aria di chiesa per nascondere la testa
Come anima non ho un ieri
e ho bisogno di un corpo di carne
stanco di essere buono
Come chi sviene
non sapevo più contare le mie dita
Come presagio
su cui alta è cresciuta l’erba
il mio urlo risucchia anche i vetri
Come trovatore di suppliche
ho catturato l’infelicità
di ciò che muore

Avrò i piedi sporchi
l’ultima sera