L’obiettivo è raggiungere un’intesa tra le forze politiche che sostengono il Governo su come utilizzare gli otto miliardi a disposizione nella manovra per ridurre la pressione fiscale. Tra poche ore, nel pomeriggio, si riunirà un nuovo tavolo di maggioranza – il primo incontro la scorsa settimana -, allo scopo di ridurre le distanze all’interno della maggioranza e raggiungere un’intesa. Accordo che dovrà essere formalizzato in un emendamento delll’esecutivo alla manovra, nel passaggio in prima lettura al Senato (che sarà poi quello rilevante sul piano delle modifiche al ddl di Bilancio).

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Sono almeno cinque o sei le opzioni sul taglio delle tasse (Irpef e Irap) che il ministero dell’Economia porterà sul tavolo del nuovo incontro. Secondo quanto si è appreso alla vigilia del vertice, sul fronte Irpef si lavora a simulazioni che vedono il ritocco di due aliquote, quella al 38% e quella al 27%. Stando le simulazioni dei tecnici del ministro Franco, tagliare di un punto l’aliquota del 38%, quindi toccando i redditi nello scaglione 28-55mila euro, costa circa un miliardo di euro. Tagliare un punto la seconda, quella del 27%, che comprende i redditi tra 15-28mila, costa due miliardi. Si cercherà di fare una sintesi, affinché l’intervento si concentri alla fine su un’aliquota soltanto, per non disperdere l’impatto del taglio (e soprattutto il budget a disposizione).

Allo studio anche modifiche al sistema delle detrazioni, e saranno almeno due le opzioni che finiranno sul tavolo, toccando così platee differenti.

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