ll vento gelido del disamore
ha soffiato ancora sulla cenere;
ha spento l’ultima stilla di calore.
Non c’è più orizzonte nei suoi occhi
ma il limite della distanza in notti
senza stelle nella catena dei giorni.
Un sorriso fermo immagine
epigrafe di una storia naufraga
nel fondale della disillusione non è
più scialuppa di salvezza del pianto
e dell’offesa senza difesa …
Ecco che lo sguardo di un altro
scavalca il muro del destino:
torna il cuore a parlare d’amore
nella dolcezza d’ una carezza
o d’un fiore: trovi asilo al dolore
torni a sperare in mani senza durezza
in parole senza filo spinato sul cuore
in passi senza l’ombra della paura.
Cerchi di avere di nuovo ali per il volo:
apri la gabbia verso altro nido dove
asciugare le piume nel vivere altrove…
Invano. Cresciuto livore nell’onta d’onore
cala ombra di morte sul nuovo amore .
Per sempre sua …. oltre la vita stessa.