Principe di Piemonte

Principe di Piemonte è un titolo nobiliare di Casa Savoia, istituito nel 1418 sulle ceneri di quello di signore di Piemonte quale appannaggio del maschio primogenito del capo della casata. Il titolo designò in seguito l’erede al trono del Regno di Sardegna e, dopo l’unità d’Italia nel 1861, l’erede al trono d’Italia, concesso in alternanza a quello di principe di Napoli. Dopo il mutamento istituzionale del 1946 tale titolo identifica, in forma privata in seno alla Real Casa di Savoia, il figlio del pretendente al trono ed è oggetto di controversia fra i rami della famiglia.
Il titolo di signore di Piemonte ebbe origine nel 1178, quando un ramo dei Savoia ebbe in appannaggio dei territori piemontesi. Nei secoli successivi la signoria del Piemonte divenne possedimento del ramo della dinastia dei Savoia titolari anche del Principato di Acaia, i quali erano propriamente da considerarsi principi, ma di quel solo territorio, non precisamente di Piemonte.
Questa signoria/principato indipendente terminò nel 1418 con Ludovico di Savoia-Acaia, che morì senza eredi e le sue terre vennero incorporate in quelle savoiarde.
Il titolo di principe di Piemonte venne però ripreso da Amedeo VIII di Savoia, che lo elevò nuovamente al rango principesco e ne fece appannaggio del figlio primogenito maschio del duca (poi re). Amedeo VIII, inoltre, inserì un lambello azzurro nello stemma, simbolo distintivo degli eredi al trono, prima ducale e poi reale.
Quando i Savoia divennero la casa regnante d’Italia, Vittorio Emanuele II decise, per i successivi eredi al trono, l’alternanza del titolo di principe di Piemonte con quello di Napoli, istituito allo scopo di rafforzare il sentimento di unità nazionale. In pratica, quando un principe di Piemonte diventava re, suo figlio assumeva il titolo di principe di Napoli e suo nipote quello di principe di Piemonte, continuando così l’alternanza nella discendenza.
(Fonte: Wikipedia)