Franca Viola si oppone al “matrimonio riparatore”

Da: La classe operaia va in paradiso

Franca Viola si oppone al “matrimonio riparatore”

Il 26 Dicembre del 1965 Franca Viola, all’epoca diciassettenne, viene portata via di forza, rapita e violentata per dieci giorni dentro una casolare di campagna da Filippo Melodia.

Nel 1965 la legge italiana prevedeva la possibilità di cancellare il reato di violenza carnale di fronte alla possibilità di un “matrimonio riparatore” tra carnefice e vittima.

In parole povere se Franca avesse sposato il suo aguzzino il suo onore e quello della famiglia sarebbe stato salvo e Filippo Melodia non sarebbe stato passabile di denuncia e processo.

In caso contrario le sarebbe rimasta addosso la “vergogna” dello stupro.

Franca Viola però si ribello a questa legge infame e rifiutò seccamente di sposare Melodia, affrontò con coraggio il processo che ne seguì e ottenne giustizia.

Tentarono anche di accusarla di essere complice con il suo rapitore.

Franca Viola da allora divenne esempio di coraggio e forza per tutte le donne nelle sue stesse condizioni, segnando un vero e proprio spartiacque legislativo e di fatto condannando una legge ingiusta.

Tuttavia ci sarebbero voluti altri 16 anni, nel 1981, per vedere abolita l’ignobile legge del “matrimonio riparatore”.