Photo by Julia Volk on Pexels.com

Cultura Oltre

editorialeIl lento e progressivo cambio di stagione sembra aver aperto uno spiraglio di luce in un panorama finora oscurato da venti di guerra e di sofferenza. Lo Zefiro, poeticamente cantato da versi di aurea bellezza, ondeggia sui campi rinvigoriti da un sole primaverile che, seppur balbettante, accarezza l’erba di prati che avevamo scordato, impigliati come eravamo tra le pieghe di un inverno troppo lungo e troppo freddo, non solo dal punto di vista atmosferico. Mi sorprendo a riscoprire questo piacevole tuffo in una natura che è sempre lì, affidabile e certa, che non diserta l’appuntamento delle stagioni, che non delude nelle speranze di rinascere dopo aver visto rami secchi e foglie ingiallite. È un ritorno alle care immagini di una natura amica che accoglie noi, uomini sempre più solitari nelle vuote dimore piene di ricordi, ma spoglie di entusiasmo. La riconquista degli spazi attorno sembra quasi una proiezione verso la…

View original post 476 altre parole