Non conto le porte,

le porte della mia infanzia?

Se mi giro ho l’impressione di averne attraversata solo una.

Le altre?

Paura dei mostri e del buio,

persa tra una verità e una menzogna.

Persa tra giorno e notte,

persa tra infanzia e adolescenza.

Oggi sono io,

con qualche ruga,

ho anche dei figli

e la mia metafisica solipsista,

dentro il mio cielo,

dentro la mia anima,

con le mie viole,

le nuvole di latte,

il mio marengo d’oro.

L’ombra della mia coscienza,

in una moltitudine di sinapsi

in corto circuito. Iris G. DM

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