LEGGIADRO RITO
Parole ammorbidite sulle labbra
stondano l’effigie di pelle
mossa dall’elargizione
d’un flautato appiglio
l’inezia d’amore
soffusa sull’apice d’un’odissea di piacere
Su sottigliezza
d’un afflato impalpabile
leccato d’un lieve mugolio
induce a melato nirvana
occhieggiante l’universo