I due amici si salutano.  Rob scende dalla vettura e Parker si avvia, quando, dopo un po’, vede una macchina della polizia ferma ai margini della strada, con i due tutori dell’ordine fuori dall’abitacolo, uno dei quali, pistola in pugno, prende a calci un giovane di colore, impotente e disarmato, disteso a terra, mentre il collega assiste impassibile. La berlina si avvicina, fermandosi a debita distanza. Il pestaggio continua, senza un’apparente motivazione. Una scena inammissibile, che susciterebbe disgusto e rabbia a qualsiasi persona, figuriamoci a Parker.  Impossibile per il detective starsene lì tranquillo a guardare, quindi, o va via, altrimenti sceglie la soluzione più azzardata. Conoscendolo bene, si capisce cosa farà. Così, sceso dalla macchina, percorre pochi passi, portandosi a un tiro di schioppo dai due poliziotti. Il poliziotto che fa da spettatore, si avvede della presenza dell’intruso.

– Ehi, stai lontano! –

– Perché lo state pestando? –

– Di cosa ti impicci, non sono affari tuoi. Sei sordo? Ti ho detto di andare via! –

L’altro poliziotto, frena la sua furia sul giovane di colore, voltandosi.

– … che onore! Lo sai con chi stai parlando? – chiede al collega. – Evidentemente no. Lui è John Parker, il famoso investigatore privato. Nel suo campo è un mito. Posso chiederle qual è il problema? –

– Che cosa ha fatto quell’uomo per meritare una simile lezione? – dice Parker.

– Vorrei che non si intromettesse in situazioni che non la riguardano – risponde il poliziotto.

– Non ha risposto alla mia domanda. –

– Mettiamo le cose in chiaro: io non devo rispondere a nessuna domanda. La prego di allontanarsi, senza creare problemi. Comunque, questa merda che lei difende, è uno spacciatore, aveva addosso della roba e l’ha nascosta. –

– … non è vero – interviene il giovane di colore.

– Qualsiasi sia il motivo, e senza prove certe, non avete il diritto di pestare un uomo indifeso – dice Parker.

– Senti chi parla – risponde il poliziotto. – Che io sappia, non mi risulta che i suoi metodi con questa gente siano più raffinati rispetto ai nostri. Non vorrà mica farci lezione? Contraddirebbe alla sua indole – continua l’uomo, accennando un sorrisetto. – Siamo della stessa parte, o sbaglio? –

– Mi sta chiedendo se siamo della stessa pasta?  Non credo proprio. –

– Vuole offendermi? –

– Faccia lei. –

– È in cerca di rogne, signor Parker. –

– È nella mia indole. –

– Ok, portiamolo in centrale, che se la sbrighino loro – dice l’altro poliziotto. – Andiamo. –

– Sì, andiamo che è meglio – replica il collega. – Contento? – dice con tono derisorio, rivolgendosi al detective.

Parker, preferisce rimanere in silenzio, mentre i due poliziotti tirano su con forza il giovane di colore, facendolo salire in macchina, dopodiché vanno via.

– Sì, in qualche modo è vero, non è che io ci vada leggero con questi individui, ma di solito ho le mie buone ragioni; in questo caso, ho nutrito dei forti dubbi in merito al vostro comportamento, tutto qui – osserva tra sé e sé, Parker.