PRIMA O POI L’AMORE ARRIVA

A un passaggio a livello
lontano dal mondo
un giorno d’agosto assolato
un capostazione annoiato
vide a un finestrino
di un accelerato
una signora bruna
e più non lavorò
passava le serate
a guardare la luna
e i treni si scontravano
ma lui non li sentiva
prima o poi l’amore arriva.

STEFANO BENNI

Questa lirica fa parte della raccolta di poesie con lo stesso titolo: “Prima o poi l’amore arriva”, pubblicata da Feltrinelli nel 1981. Sono 13 versi; ho contato: 5 novenari, 1 senario, 7 settenari. Rime: assolato/annoiato/accelerato; bruna/luna; sentiva/arriva. Benni gioca alla maniera di Palazzeschi, inventando una vicenda assurda, buffa e divertente: un capostazione annoiato, al passaggio a livello, vede, al finestrino dell’accelerato, una signora bruna, e subito se ne innamora. Non lavora più, passa le sere a guardare la luna, mentre i treni si scontrano, ma lui non li sente. L’ultimo verso è la sentenza che ripete il titolo: ‘prima o poi l’amore arriva’.