Le lettere scambiate tra Emma e Nelson mentre lui era in servizio sulla sua nave tradiscono la costante paura che cadessero in mani sconosciute, e per questo mascheravano le comunicazioni relative alla gravidanza della donna fingendo che le lettere di Nelson gli fossero dettate da un marinaio sotto il suo comando di nome Thompson, la cui moglie incinta era sotto la protezione di Emma.

Poco dopo la nascita di Horatia, in una lettere inviata a Emma usando il solito espediente di Thompson, anche il padre faceva aperto riferimento a “gemelli …il frutto della loro unione”.
Pochi giorni dopo Emma gli scrisse tristemente che una delle gemelle era morta. Non se ne sa molto, perché Nelson distrusse tutte le lettere relative al “caso Thompson” inviategli da Emma e la esortò a fare lo stesso con quelle ricevute da lui, temendo che la stampa si potesse impossessare della notizia, comunicandole “brucio tutte le tue care lettere, perché è giusto per te, e vorrei che tu bruciassi tutti le mie – non servono a nulla e ci danneggerebbero entrambi se un loro sequestro, o il ritrovamento anche di una sola, riempisse la bocca del mondo prima di quando lo vogliamo noi …”
Voleva evitare ogni sospetto o impedire qualsiasi impedimento alla sua carriera navale. Emma, tuttavia, conservò le lettere ricevute, il che avrebbe comportato delle conseguenze per lei.
Alcuni storici affermano che Emma gli avesse mentito perché entrambe le figlie erano sopravvissute ma lei ne aveva affidata una all’Ospedale dei Trovatelli di St Pancras, consapevole delle enormi difficoltà nel dover nascondere due figli illegittimi. Questa bimba fu battezzata il 19 aprile 1801, subito dopo la battaglia di Copenaghen ( * ) , indicata sul registro come bambina numero 18643 con il nome di Emma Hamilton. La trovatella fu poi adottata da un’umile famiglia del Surrey, vicino a Merton, la casa di Nelson e la madre adottiva si premurò di far recapitare un biglietto “per informare Lady Hamilton che la bambina che aveva ottenuto dai trovatelli stava bene ed era cresciuta molto “. Nel 1820, Emma Hamilton, analfabeta, sposò William Gibson, marinaio: era forse imparentato con la balia Gibson a cui venne affidata l’altra gemella, Horatia? Attualmente c’è una famiglia australiana che afferma di discendere da questo lignaggio.

꧁✫°”•.° °.•”°✫꧂

( * ) Battaglia di Copenaghen: Turning a blind eye → (lett: Volgere l’occhio cieco) →Chiudere un occhio
La reputazione di Nelson si basa sul coraggio personale, l’aggressività e la brillantezza tattica, ma anche alla grande temerarietà, che lo portava a ignorare gli ordini dei suoi superiori,
Si dice che anche durante la battaglia di Copenaghen del 1801 disubbidì all’ordine di ritirarsi dato dall’ammiraglio in comando Sir Hyde Parker, che veniva trasmesso tramite un sistema di bandiere di segnalazione.
In quel famoso atto di insubordinazione Nelson, secondo in comando, disse al suo capitano: “Sapete, Foley, ho solo un occhio – ho il diritto di essere cieco a volte”, e poi, avvicinando il cannocchiale al suo occhio cieco, aggiunse “Io davvero non vedo nessun segnale!”
Le sue forze continuarono ad attaccare e la flotta britannica cannoneggiando pesantemente la baia e anche gli edifici limitrofi distrusse la maggior parte delle navi danesi che furono costrette alla resa. Una battaglia violenta, che durò poche ore, ma causò molte perdite: le vittime britanniche tra morti e feriti furono circa 1.000 e quelle danesi probabilmente il doppio, senza contare chi fu fatto prigioniero.
Come risultato della battaglia, Nelson venne nominato comandante in capo nel Mar Baltico e creato visconte Nelson del Nilo.

continua

Image: Facebook Horatio Times https://www.facebook.com/horatiotimes/posts/on-this-day-in-1801-nelson-turned-a-blind-eye-at-copenhagen-when-the-british-fle/2810563642395402/