Maria Cristina Buoso (Rovigo)

 Ciao, 

Giusy Locatelli è una nuova amica che ci regala  la sua Opinione/recensione su un libro che ha letto.

Buona lettura 🙂

“Il mondo di cristallo – la Terra, l’uomo, la crisi ambientale” di Gabriele Bertacchini

(Robin Edizioni, Collana i Robin & Sons, 2017)

   Gebriele Bertacchini è un naturalista che esordisce in letteratura nel 2017 con il suo “Il mondo di cristallo” (Robin Edizioni), un saggio che si trasforma spesso in trattato filosofico fino a sfiorare il misticismo.

   L’autore gioca sulla dicotomia tra il mondo naturale e quello artificiale costruito dall’uomo, dove nuove regole dettano le direzioni e i ritmi della vita, sempre più lontani da quelli della Natura. Tempo, energia, equilibri, tutto assume un nuovo modo di essere e fluire cancellando il mondo del passato nel nome di un’evoluzione che si dimostra però una costosa dipendenza. Trasformandoci in altro da ciò per cui siamo stati concepiti: animali tra gli animali.

   La scrittura di Bertacchini è asciutta, breve, ma carica di significato in ogni sua frase e parola. Parte sempre dall’osservazione diretta di ciò che ci circonda, dal più piccolo filo d’erba alla vastità del Cosmo, per arrivare al confronto col mondo parallelo trasformato dall’uomo e inglobato in una gabbia di cristallo. Le sue pareti trasparenti mostrano ancora il mondo che ci circonda, ma lo fanno dalla loro fragilità.

   Su tutto impera il Sole, fonte prima di energia vitale, sempre scritto con la maiuscola; seguono il Mare e la Terra con tutti i suoi abitanti. In questa struttura, ogni creatura nasce per essere semplicemente ciò che è, nel suo preciso contributo all’equilibrio del sistema vitale, mentre l’Uomo cosa fa? Avanza imperturbabile in una folle corsa senza fine, fatta di abuso, distruzione e stravolgimento dell’ordine delle cose. L’autore, come ogni umano pensante in grado di andare oltre l’apparenza di questo vivere fittizio, ne resta sconvolto e atterrito: «Le regole del [nostro] mondo non sono quelle della vita. Dicono cose che non riesco a capire.»

   Consigliato a coloro che credono a come la terra starebbe meglio senza la presenza della razza umana, e a chi rimpiange il suo equilibrio naturale ormai stravolto.

Pag. 43: «Ci sono occhi per vedere le bellezze dei campi. Orecchi per udire il suono del Mare. Un naso per assaporare i profumi dei fiori. Una bocca per parlare e gustare dei cibi. E poi ci sono i sensi nascosti, quelli più sottili e fini che non hanno un nome o che lo hanno perduto.»

Giusy Locatelli

(Collettivo La Penna d’Oca)


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