La val Borbera, valle piuttosto defilata dalle consuete rotte turistiche, offre in realtà un’ampia serie di risonanze storiche, paesaggistiche e ambientali che meritano un viaggio alla scoperta di questi luoghi. Innanzitutto, la val Borbera, abitata sin dall’antichità da Celti, Liguri e poi Romani, è stata teatro, durante la seconda guerra mondiale, di significativi fatti d’arme e d’eroismo delle brigate partigiane contro gli oppressori nazi-fascisti, infatti, a Pertuso, nel cuore della valle, è collocata una lapide che ricorda l’omonima battaglia dell’agosto 1944 e le imprese dei combattenti della divisione garibaldina Pinan Cichero. In secondo luogo, a partire da Borghetto Borbera, agli occhi del viaggiatore si apre uno scenario di austera e inaspettata bellezza, sino ad arrivare allo straordinario canyon. Lungo circa sei chilometri, formato dalle acque del Borbera, esso scorre incassato dai maestosi muraglioni di età oligocenica, dando origine a un paesaggio che, durante la stagione estiva, esalta il fascino selvaggio di questo territorio, da Persi sino alle Strette di Pertuso. Nell’area attrezzata di Boscopiano, lungo la strada provinciale, ci si potrà dedicare al picnic, oppure scendere sino alle acque del Borbera, per godere nello stesso tempo di tanta bellezza e ameno refrigerio. Per chi vuole camminare, è possibile percorrere il sentiero “Serena e Alessandro” che conduce sino a Roccaforte ligure. Ma la particolarità di questo luogo, che desta stupore agli occhi dei viaggiatori, risiede nella spettacolarità delle anse del Borbera, nei voli dell’averla, dell’ortolano e della calandra che guardano dall’alto le acque cristalline, nei sentori dell’issopo, del giglio martagone e della centaurea, che recano con sé, intatta, l’essenza profonda della natura appenninica.