«Giorno internazionale del gatto»: la filastrocca di Mimmo Mòllica

 

Con la «Filastrocca del Gatto Miao» di Mimmo Mòllica celebriamo oggi il «Giorno internazionale del gatto», istituito nel 2002 con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sull’importanza delle nostre bestiole nel vivere quotidiano. Sono più di una – tuttavia – le Giornate dedicate agli amici felini: in Italia e in buona parte d’Europa il 17 febbraio, in Russia il 1° marzo, in Giappone il 22 febbraio.

 

 

«Filastrocca del Gatto Miao»

 

Ho detto a un gatto:

Facciamo un patto.

Se tu mi sveli tutti i segreti

di quei tuoi modi tanto discreti,

ti do un bel piatto di croccantini

e una colonia di topolini

da divorare a piacimento.

Non sei contento?

 

Dimmi se sogni come gli umani,

se far le fusa sopra i divani

è un’abitudine o un’emozione,

se provi affetto per le persone.

 

Se con gli artigli tu graffi e gratti,

per tua natura, perché combatti.

Se le tue impronte sono bestiali

o come gli uomini, son digitali.

 

Se lecchi il pelo del tuo mantello

per lucidarti, sembrar più bello.

Perché tu ‘impasti facendo il pane’,

pensi alle coccole tue quotidiane?

 

Dimmi se dormi per ore ed ore

per troppo sonno, per troppo amore.

Se intelligente come tu sei

vivi più in alto, stai con gli dei.

 

Girò la testa però quel gatto,

sembrò incurante, forse distratto

e mi rispose soltanto «miao»,

che in ‘lingua madre’ vuol dire «ciao».

Quindi tornò presto a dormire,

finse, può darsi, di non capire.

 

Stizzito, allora, con poco tatto,

senza ritegno gli urlai d’impatto:

«Non mi rispondi codina storta,

che fai, per finta, “la gatta morta”?

Forse sei “falso di più d’un gatto”,

dormi, sei desto o sei distratto?».

 

«Quanti proverbi senza costrutto,

su di noi gatti dicon di tutto.

Son pregiudizi su gatti e gatte,

superstizioni, son frasi fatte.

 

Non dalla gatta più frettolosa,

non da una madre poco affettuosa

nascono i piccoli «gattini  ciechi»,

si dice pure di cani e trichechi.

 

Si sa, la colpa non è della fretta

ma di chi i gatti non li rispetta:

dell’abbandono, delle malattie,

del randagismo, delle ipocrisie,

della società e di certe persone

non troppo umane, non troppo buone.

 

Come le umane vostre creature

abbiam bisogno anche di cure,

d’amore, cibo e di compagnia,

di un posto caldo, di pulizia.

Abbiam bisogno d’acqua e vaccini,

poi di una ciotola e di croccantini». 

 

Tornò a dormire come fa un gatto,

bello, tranquillo, più soddisfatto,

senza aver stretto con me alcun patto,

senza firmare nessun contratto,

senza un accordo, senza un baratto.

 

Tornò a dormire dicendo «miao»

che non vuol dire soltanto «ciao»,

vuol dir «non siamo creature aliene,

tienimi accanto, vogliami bene».

 

«Tienimi accanto, ti voglio bene».

 

Mimmo Mòllica

 

 

La «Giornata internazionale del gatto»

 

Si celebra ogni anno l’8 agosto la «Giornata internazionale del gatto», istituita nel 2002 dall’International Fund for Animal Welfare. Il «Giorno internazionale del gatto» (International Cat Day) è la giornata dedicata agli amici felini con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sull’importanza delle nostre bestiole nel vivere quotidiano, accogliendole e tutelandole quanto meglio possibile.

Sono – tuttavia – più di una, durante l’anno, le Giornate dedicate agli amici felini: in Italia e in buona parte d’Europa il 17 febbraio, in Russia il 1° marzo, in Giappone il 22 febbraio.

La data del 17 febbraio: il giorno 17, secondo una antica superstizione, riguarderebbe i gatti neri e la iella.

 

Superstizioni e false credenze

 

La credenza starebbe nell’interpretazione del numero romano XVII, che anagrammato diventa VIXI, vale a dire «ho vissuto». Ma è pur vero che gli amici gatti sono accreditati di ben 7 vite. Il 17 novembre, poi, è la Giornata del Gatto Nero.

Gli Egizi consideravano i gatti divinità feline, protettrici contro scorpioni, serpenti e spiriti maligni. Superstizioni e false credenze, ovviamente.

 

 

Illustrazione di ArtRose da Pixabay