Il passato tra leggenda e storia

 La leggenda vuole che a fondare la città di San Gimignano o dalle “cento torri “ sia stata la fuga nel 63 a.C. dei fratelli romani Silvio e Muzio che ,complici di Catilina ,per sfuggire ai nemici si rifugiassero in val d’Elsa e costruissero il castello di Mucchio e di Silvia ,poi divenuta San Gimignano. In realtà la prima documentazione storica è del 929 quando Ugo di Provenza dona al vescovo di Volterra il monte  della Torre “prope Sancto Geminiano adiacente“e cioè adiacente la città che porta, sempre secondo la leggenda, il nome del vescovo di Modena  che salvò la città dall’invasione gotica di Totila-

Ma qui la storia ci parla di insediamenti preistorici e poi etruschi con l’area sacra di Pugiano  e di resti di tombe nel centro storico della città.

I romani che si sovrappongono agli etruschi preferiscono scendere nel fondovalle ,dove è possibile l’accesso all’acqua .Ma è il periodo medievale quello che dà vita alla città come luogo di sosta e di incontro .Feudo  del vescovo di Volterra, San Gimignano  è sulla via Francigena, percorsa da pellegrini che dalla Francia si recano  a Roma, magari anche attraverso il porto di Pisa

.
Nel 1199 la città, ormai notevolmente cresciuta, si dichiarò libero comune, inizialmente retto da Consoli e poi da un Podestà periodicamente rinnovato. Questi, per motivi di imparzialità, era sempre “straniero” e restava in carica sei mesi. Anche qui si scontrarono le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini ma il Comune prosperò e crebbe, sviluppando attività agricole con la produzione di zafferano e vino Greco e Vernaccia,  il commercio della lana e l’usura tanto che nel 1300 ebbe bisogno di una nuova cinta muraria dopo quella dell’alto medioevo.Ma la peste del 1348 decimò la sua popolazione e Firenze approfittò della sua decadenza per imporsi.

L e sue case-torri, simbolo del prestigio e della ricchezza delle famiglie più in vista della città, vengono in parte abbattute o ridotte e la città si spopola ;quasi inesistenti le nuove costruzioni e i restauri ;ma proprio per questo la città resta indenne dalla modernità e conserva il suo fascino medievale.

Nonostante questa decadenza, la città ha un patrimonio artistico che annovera nomi come a esempio Domenico Ghirlandaio, Benozzo GozzoliBenedetto da Maiano, che rinnovano e arricchiscono il patrimonio costituito nei secoli precedenti con le opere di  Simone Martini, Lippo Memmi, Bartolo di Fredi, Taddeo di Bartolo, Jacopo della Quercia

Oggi, grazie a questa “stasi storica “ che vede il 600e l’800 passare senza stravolgimenti costruttivi San Gimignano,che è un centro di circa 8.000 abitanti ed è stato dichiarato “Patrimonio mondiale dell’umanità dall’ ‘UNESCO  e vanta la produzione del celebre vino “Vernaccia” D.O.C.G., di formaggi e salumi d’eccellenza.

Cosa vedere

Il tempo necessario è davvero poco,visto le dimensioni ridotte di San Gimignano e la vicinanza dei suoi monumenti  ma se si vuole gustre l’atmosfera e gustare le sue prelibatezze bevendo della “vernaccia,” il discorso cambia

Delle sue numerose torri , (si parla di 72 famiglie ) che svettavano in varie altezze dovute al prestigio dei suoi proprietari ,ne restano integre solo 13 ,mentre altre “mozzate “ sono visibili nel corpo dei vari edifici.Le torri avevano ambienti di 1 metro per 2 con poche aperture mentre lo spessore di circa 2 metri garantiva il fresco d’estate e il caldo d’inverno.

La cattedrale,chiamata Collegiata di Santa Maria Assuta si trova in cima ad una scalinata della piazza centrale .Di stile romanico,risale al X secolo ed è poi stata ampliata nel 1400 ad opera diìell’architetto Benedetto Da Maiano. Nonostant ei danni subiti durante la II guerra mondiale ,è oggi tutta restaurata. L’esterno ,con due portoni e tre rosoni è alquanto spoglio ma l’interno presenta affreschi sul soffitto a volta e suell tre navate ad opera dei fratelli Lippo e Federico Memmi e di Bartolo di Fredi.Notevole anche l’organoa cnne del 1500 più volte ristrutturato e il rosone contemporaneo del 2003 ad opera di un artista cosentino.

Piazza della cisterna è una delle piazze storiche più belle: di forma triangolare è collegata a piazza Duomo da un passaggio apert.Qui si trovano  l’arco dei Becci, antica porta cittadina, e alcuni palazzi nobiliari tra cui palazzo Razzi, casa Salvestrini e palazzo Tortoli. Sulla piazza,oltre a vati negozi  si affacciano alcune tra le torri più famose della città: sono le torri gemelle degli Ardinghelli, la torre del Diavolo e la torre di palazzo Pellari.

Da vedere il palazzo comunale ,o palazzo del popolo o del podestà di fianco alla torre Grossa ,con finestre ad arco ribassato sopra le quali si nota il balcone d cui il podestà parlava al popolo.Dentro il palazzo si trova il museo civico con opere d’arte della suola fiorentina del calibro di Filippo Lippi e Coppo di Marcovaldo , la sala delle adunanze segrete o sala di Dante dato che lo ospitò nel 1300 in qualità di ambasciatore della repubblica fiorentina e la pinacoteca che ospita affreschi sculture e quadri.

Da visitare le torri gemelle dei Salvucci, famiglia guelfa ,a pianta quadrata, situate in piazza delle Erbe ,a fianco del Duomo, la cui costruzione risale al 1300 .La torre più alta tra le due ospita al suo interno una residenza d’epoca su più piani, prenotabile per soggiorni di una o più notti. Quando non è occupata, è possibile visitarla pagando il biglietto d’ingresso, e salendo gli 11 piani di strette scale si arriva alla terrazza panoramica, da cui vedere uno splendido panorama.

Appena fuori dalle mura ci sono le fonti medievali del XII secolo caratterizzate da arcate gotiche e romaniche con alcune vasche e una fonte d’acqua.

Tra i musei, spicca invece per intensità e unicità il museo della tortura, aperto dalle 10 alle 19 in estate e affiancato da qualche anno dal museo della pena di morte Qui è possibile vedere i peggiori strumenti di tortura e di morte medievali  in un’atmosfera che accende la fantasia in scene spaventose