L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza.
Liliana Segre

GIORNO DELLA MEMORIA 2024

La Memoria non si insegna perché è la Storia che parla

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l’Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell’Olocausto.
Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono gli ebrei prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz. Quando furono aperti i cancelli di Auschwitz, il mondo intero poté vedere coi propri occhi non solo i testimoni della ferocia nazista, ma anche gli strumenti di tortura utilizzati all’interno del lager. Circa 10 giorni prima della liberazione, i nazisti avevano avviato una sorta di marcia della morte, portando con loro tutti i prigionieri sani: molti di loro morirono proprio durante questa disperata operazione.

L’Italia ha istituito formalmente la giornata commemorativa con alcuni anni d’anticipo rispetto alla risoluzione delle Nazioni Unite, per ricordare le vittime dell’Olocausto e tutti coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei. Le finalità di questa giornata commemorativa vengono delineate attraverso gli articoli 1 e 2 della legge n. 211 del 20 luglio 2000:

«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere». L. 211/2000

auschwitz-971907_640

Noi non potremo mai cancellare l’orrore che si è consumato nei campi di sterminio, né dimenticare la tragedia immane che ha colpito uomini, donne e bambini, in nome di ideologie folli e spietate, illogiche strategie di annientamento che hanno prodotto una carneficina immane; noi abbiamo solo il dovere morale di ricordare, sempre, ciò che è stata la Shoah e i segni che ha inciso indelebilmente nella storia dell’umanità intera e lottare, sempre, perché non si verifichino più episodi di intolleranza e di discriminazione, perché non avvenga alcuna crudeltà in nome di pseudo ideali che altro non sono che manie di menti folli, animate da spirito di superiorità inesistente. Scrivere è un modo di dimostrare di essere presenti e di avere la libertà di esprimersi e quindi la redazione della rivista on line Cultura Oltre aspetta i vostri scritti in ricordo del Giorno della memoria e diventa luogo di incontro, dando spazio agli autori e ai loro interventi, per commemorare e riflettere e soprattutto condividere.
I testi devono essere inviati a Cultura Oltre – Giorno della memoria
e saranno inseriti nella Pagina della rivista Giorno della Memoria