ACQUERELLO

Gioca una schiera
di bambini sul prato. È mite il giorno.
Piena di luce e di carezze, intorno
aleggia primavera.

Ridono i cieli
e l’erbe nuove; senza fronde, pura,
biancheggia la virginea fioritura
dei mandorli e dei meli.

Alle finestre
schiuse a la gioia de l’aria e del sole,
portano i venti olezzi di viole,
di timo e di ginestre.

Svolan canore
le rondini, che amor tutte conduce;
salutano coi freschi inni la luce,
il nido, il bimbo, il fiore.

E sono belli
i bimbi, e v’è fra lor la mia piccina
che, incerta ancor del passo, una manina
tende ai più grandicelli:

timidamente
coglie primule d’oro, e poi bisbiglia;
e le brilla d’ingenua meraviglia
il bruno occhio ridente.

ADA NEGRI

Sei quartine di versi piani: quinario, 2 endecasillabi, 1 settenario; rime incrociate: aBBc: le strofe 1a, 2a, 5a e 6a contengono un enjambement; il nido il bimbo il fiore: climax ascendente di 3 voci. La piccina si chiama Bianca, ed è la figlia di Ada. Il paesaggio primaverile è luminoso, con il cielo che ride, i mandorli e i meli in fiore, le rondini allegre, i bimbi che giocano contenti.

Come delicate pennellate di un acquerello, la primavera esplode: fronde nuove, fiori di melo, mandorlo, erbe verdi e chiare. Il vento, attraverso le finestre aperte, porta il profumo di timo, di viole e di ginestre, e, dappertutto, “aleggia la Primavera”. Nel cielo svolazzano gli uccelli. Le rondini salutano con un delicato ‘inno”: la luce, il nido, il bimbo, il fiore” ma l’ immagine più bella è la schiera di bambini sul prato, le loro voci chiassose, allegre, e libere e tra tutti i bambini muove i passi incerti la figlia della poetessa che sotto lo sguardo attento e amorevole della mamma, affida, con fiducia,, la sua manina ai bambini più grandi; raccoglie le “primule d’oro” e spalanca gli occhi davanti a tanta meraviglia. È il miracolo della natura, è I miracolo della vita che si rinnova attraverso i bambini. (Vincenza Cerbone)