SE POTESSI CANTARE IL TUO NOME

Se potessi cantare il tuo nome sarebbe
– le sette lettere del tuo nome –
un’erba cresciuta in pieno inverno,
un tiepido scirocco scioglierebbe il gelo.
Se potessi parlare come quel passerotto
che si posa, muto, sul mio terrazzo!
Ma oggi perfino la pioggia è una lingua
straniera
e dovrò mendicare un sorriso.

ROBERTO CARIFI

Questa lirica è tratta dalla sua raccolta: “Nel ferro dei balocchi”. Poesie 1983-2000. Crocetti editore 2008. Strofa unica di 9 versi. Ho contato: 3 doppi settenari, 4 endecasillabi, 1 doppio senario, 1 doppio ottonario.

Poesia straordinaria,a tratti criptica com’ è nello stile di Carifi. È una stupenda dichiarazione d’amore “Se potessi cantare il tuo amore sarebbe – le sette lettere del tuo nome-” e allo stesso tempo è un amore che ha bisogno di conferme e chiarimenti. C’è un momento di incomunicabilità, di incomprensione “un’ erba cresciuta in pieno inverno” che dipinge i versi di una sottile malinconia. Il poeta vorrebbe poter parlare attraverso il silenzio, come con il  passerotto che si posa sul suo terrazzo in cerca di cibo. Sa che sarà difficile ritrovare il sorriso sul viso della donna amata e tanta la tristezza che anche la quotidianità è diventata incomprensibile “perfino la pioggia è una lingua straniera”. Stupendo il riferimento al vento caldo di “Scirocco” che prendendo il freddo dal mare del Sud, potrebbe sciogliere e rinfrescare la tensione tra i due innamorati. È una lirica stupenda in cui si mescola la passione di un amore con la bellezza della natura. Vincenza Cerbone

Bella dichiarazione d’amore passionale probabilmente non ancora dichiarato, ma vivo e speranzoso in attesa “di sciogliersi come il vento al gelo dell’inverno”, mentre ancora un lieve velo di malinconia lo accompagna rendendo l’autore incapace di comunicare, ma speranzoso, in attesa di avere almeno un sorriso. Cristina Saracano