BOLOGNA – Nella storica città di Bologna, un fenomeno preoccupante sta emergendo dalle ombre della povertà urbana: donne anziane costrette a vendere le proprie case per garantirsi le cure necessarie. Questa realtà è stata evidenziata nel report “Nuove povertà e problema alloggiativo: dati e soluzioni”, presentato oggi dalle Acli di Bologna.

La presidente delle Acli, Chiara Pazzaglia, ha messo in luce una nuova faccia della povertà: non più la mancanza di un tetto, ma la necessità di disfarsi del proprio per far fronte a spese crescenti per l’assistenza domiciliare. Nel panorama degli annunci immobiliari, le nuda proprietà emergono come sintomo di un bisogno disperato di liquidità da parte degli anziani, soprattutto delle donne sole over 70.

Queste vendite non sono più un tabù, ma una strategia di sopravvivenza in risposta al costante aumento dei costi per le badanti. “Non è cambiato niente dai tempi della Bibbia: i poveri a Bologna sono le vedove”, ha dichiarato Pazzaglia, evidenziando il solitario grido d’aiuto di queste donne che hanno perso i loro compagni di vita.

Il patronato Acli, con il suo presidente Filippo Diaco, conferma questa triste tendenza. Il valore dell’ISEE, gonfiato dalla proprietà immobiliare, insieme ai costi di condominio e manutenzione, diventa un peso insostenibile, costringendo le vedove a rinunciare al proprio patrimonio per assicurarsi un sostegno adeguato.

Il consiglio dell’associazione ai servizi sociali è chiaro: occorre ristabilire l’equilibrio. Non più gratuità indistinta, ma supporto mirato a chi è in maggiore difficoltà. Questa situazione è aggravata dalla discrepanza tra il numero di immobili non affittati e quelli effettivamente accessibili alle fasce più vulnerabili della popolazione.

La città di Bologna si trova così a fare i conti con una sfida di giustizia sociale e di genere, in cui la longevità femminile, combattuta tra carriere frammentate e disparità retributive, si scontra con un sistema di welfare che non sempre riesce a proteggere le sue cittadine più anziane e sole.

La vendita della nuda proprietà, scelta dolorosa ma necessaria, rimane un amaro simbolo della lotta per la dignità in età avanzata, un problema che richiede attenzione e azioni concrete per garantire a tutti gli anziani di Bologna la sicurezza e l’assistenza che meritano nella loro città.