Margherita Hack, con la sua straordinaria carriera di astrofisica e divulgatrice scientifica, non ha solo esplorato l’universo ma ha anche offerto preziose riflessioni sull’umanità. Tra le sue molteplici eredità, una citazione in particolare continua a risuonare forte e chiara, sottolineando la sua visione etica della vita: “Non è necessario avere una religione per avere una morale… Perché se non si riesce a distinguere il bene dal male quella che manca è la sensibilità, non la religione.”

Con queste parole, Hack pone la sensibilità al centro del discernimento etico, suggerendo che la capacità di riconoscere il bene e il male non deriva esclusivamente da credenze religiose ma dalla profondità dell’esperienza umana. La sua prospettiva ispira a considerare l’etica come un elemento universale, capace di travalicare i confini dei dogmi e delle dottrine, per ancorarsi solidamente alle qualità intrinseche dell’essere umano.

La sensibilità di cui parla Hack è quella stessa empatia che permette alle persone di entrare in connessione gli uni con gli altri, di comprendere le sofferenze altrui e di agire con gentilezza e compassione. È un invito a coltivare un senso morale che nasce dal cuore e dalla mente aperti, dalla capacità di osservare il mondo e di agire consapevolmente per il bene comune.

La citazione di Margherita Hack è un promemoria del suo impegno civile, del suo spirito critico e della sua inesauribile curiosità, valori che hanno definito la sua vita tanto quanto le stelle che ha studiato. E, proprio come le stelle che continuano a brillare anche dopo millenni, le parole di Hack restano una guida luminosa nel dibattito contemporaneo sull’etica, la moralità e la vita in società.