151 impianti energetici colpiti, il paese sprofonda nel caos. La Russia sferra un nuovo, durissimo colpo all’Ucraina, prendendo di mira il sistema energetico e lasciando al buio gran parte del paese. Un’escalation di violenza che fa tremare il mondo e alimenta il timore di una nuova, imminente offensiva.

Kiev reagisce con fermezza e chiede il ripristino della corrente entro 24 ore. Il governo sottolinea la gravità senza precedenti dell’attacco, che ha colpito anche la capitale e diverse altre città, lasciando milioni di persone senza luce e acqua.

L’esercito ucraino si prepara al peggio. Si stima che la Russia possa ammassare fino a 100mila soldati per un’offensiva in estate. Un’eventualità che fa tremare il paese, già duramente provato da un anno di guerra.

La comunità internazionale è in allerta. L’Europa e gli Stati Uniti condannano l’attacco russo e ribadiscono il loro sostegno all’Ucraina. Ma la situazione è sempre più tesa e il rischio di un’escalation del conflitto è concreto.

L’Ucraina chiede aiuto. La richiesta urgente di ripristino dell’energia da parte di Kiev è un grido d’aiuto che la comunità internazionale non può ignorare. C’è bisogno di risposte concrete per proteggere la popolazione civile e scongiurare una tragedia ancora più grande.

La guerra in Ucraina non è solo un conflitto tra due nazioni, ma una sfida all’intera umanità. È tempo di agire per fermare la violenza e costruire un futuro di pace.