Oggi, 25 marzo, nove mesi prima di Natale, la Chiesa cristiana celebra la festa dell’Annunciazione che commemora la visita dell’arcangelo Gabriele alla Vergine Maria, durante la quale la informò che sarebbe stata la madre di Gesù Cristo, il Figlio di Dio.

L’Annunciazione è stato uno dei soggetti più frequenti dell’arte cristiana e molte opere sull’argomento sono state realizzate da grandi artisti come Sandro Botticelli, Leonardo da Vinci, Lorenzo Lotto, Caravaggio, Duccio di Buoninsegna, Jan van Eyck e Murillo per non parlare degli affreschi di Giotto o Domenico Ghirlandaio.

L’Annunciata di Antonello da Messina (1430 – 1479) è un dipinto a olio su tavola realizzato intorno al 1476 e conservato a Palermo.
Questa rappresentazione insolitamente semplice di Maria è enigmatica e davvero innovativa, spezzando la tradizionale composizione della scena dell’Annunciazione.
La maggior parte dei dipinti di questo evento infatti include anche l’arcangelo Gabriele, giunto per annunciare alla Vergine che avrebbe partorito il figlio di Dio.
Antonello da Messina decise tuttavia che Gabriele non era necessario per narrare questa storia e condensò l’evento sacro nell’unica figura di Maria.
Ella è rappresentata mentre guarda fuori dall’immagine un angelo che è invisibile fuori dall’inquadratura a sinistra, mentre è lo spettatore che si pone di fronte alla ragazza in questo momento cruciale.
L’artista si concentra sull’aspetto personale e intimistico della scena, sottolineando gli effetti psicologici di quanto sta capitando sulla figura pensosa e realistica della Vergine, rappresentata come una giovane ebrea sorpresa dalle parole che le vengono dette.

Con la mano destra protesa in avanti sembra quasi rispondere all’arrivo del visitatore: il suo gesto, che può rivelare consapevolezza oltre che sorpresa, è alzato in un gesto di saluto o di benedizione a Gabriele, oppure per esprimere il suo consenso alla richiesta appena ricevuta . Potrebbe anche indicare un tentativo di fermare un attimo il sorprendente messaggio dell’Arcangelo. chiedendo in silenzio di non andare oltre per un attimo. Antonello da Messina riesce a tradurre questo complesso stato d’animo in un’ immagine eloquente e stupenda e piena di vita. Non sembra che un sottile alito di vento, causato dall’Arcangelo che arrivando ha smosso l’aria attorno a lui, faccia muovere le pagine del libro sul leggio?


Antonello da Messina, – Annunciata di Palermo – 1475
“…Voglio una luce particolare per raccontare la storia di una ragazza ebrea sorpresa mentre legge i Salmi. A un tratto ode un rumore, un soffio d’ali e alzando gli occhi la Vergine vede un Angelo, ma ha paura del suo destino e allora fa cenno all’Angelo di non avanzare.”
Liberamente tratto da “L’uomo che veniva da Messina” di Silvana La Spina