LA STORIA NON SI CELEBRA, SI STUDIA!

Anche quest’anno si sono susseguite le consuete rievocazioni della guerra di liberazione. È stato un crescendo di manifestazioni, convegni e interventi per celebrare degnamente il sacrificio dei partigiani e di quanti s’immolarono per riportare in Italia libertà e democrazia. Come diconsueto, le piazze si tingono di rosso e i ricordi della barbarie nazifascista riaffiorano alla mente. Tutto bene tranne che…

Dei crimini attribuiti agli sconfitti del secondo conflitto mondiale sappiamo tutto o quasi, ma cosa conosciamo del lato oscuro della resistenza, quello fatto di processi sommari, fucilazioni, fosse comuni e soldati uccisi sui letti di ospedale o prelevati dalle prigioni e freddati con un colpo alla nuca, di violenze e stupri ai danni delle ausiliarie e delle donne fasciste? Poco, molto poco. Nel grande libro della Storia molte pagine sono rimaste bianche, è arrivato il momento di scriverle.