Lunedì  13 maggio , alle ore 21 , a LeggiAmOviglio  sarà  ospite Silvia Grossi , per presentare il suo romanzo “Mercoledì ti ucciderò”.

Modera Pier Carlo Guglielmero, letture a cura di Valentina Fontana ed Elena Pareto.

Questo romanzo  tocca in profondità, affrontando l’ indifferenza  con cui si è  finiti per ascoltare i più funesti fatti di cronaca.

Come quello della morte di Valentina De Fabbris,   somigliante a tanti, troppi casi di morte violenta che l’umanità perpetua dalla notte dei tempi e a tanti casi in cui l’indifferenza, nella nostra società, si è fatta azione pericolosa, divenendo consuetudine.



Splendida la figura di Anna, che  si barcamena nel duplice ruolo di legale di parte civile e amica di Valentina.



E poi ci sono loro, gli altri.

I satelliti gravitano incrociando le proprie esistenze, le indifferenze, i pensieri dirompenti.

E Aurora, la giovane artista, amica della figlia di Anna, che non può fare a meno di disegnare corpi di donne. Un collo con le sue venature, la pelle diafana e trasparente, che fa venire alla mente la fragilità femminile. Ma quel disegno la riporta anche con la mente alle troppe catene a cui le donne faticano a sottrarsi.

Catene culturali, imposizioni di una società patriarcale. 

“Forse è proprio giunto il momento di dare, invece, una bella occhiata a cosa siamo diventati tutti, nel frattempo in cui pensavamo di vivere la normalità e che certi errori culturali appartenessero a un passato ormai distante, morto e sepolto. Siamo stati degli sciocchi, invece, a pensare di aver fatto i conti con il nostro peggio.”

La fine di Valentina è forse il frutto di tante indifferenze intersecate, quelle che sgusciano dalla famiglia e si ramificano alle proprie amiche, anche alla migliore tra queste. Quando un grido soffocato di aiuto viene ignorato, il peso di parole agghiaccianti e offensive viene sottovalutato, quando il non detto andrebbe srotolato in milioni di parole.

Quando in fondo ci si può pensare domani.

Quando essere infelici diventa la norma. 

È un domestic-thriller che convince pienamente e che, in un momento delicato come quello che stiamo vivendo (in realtà, da sempre), mette al centro delle pagine l’indifferenza.

Anche dove non dovrebbe esserci. Perché siamo tutti colpevoli almeno una volta di aver fatto finta di niente o di aver scalfito la serenità di una donna.

Ed è proprio là, in quella frazione di secondo, che dall’indifferenza si può passare alla differenza.

Facciamola. Dobbiamo almeno provarci.