IL RE CHE NON RIUSCIVA A DORMIRE – commentato, di Bruno Mattu

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Un Re che non riusciva a chiudere occhio, disse al suo Primo Ministro di andare alla stalla, che stava poco distante dal palazzo, a dire al cavallo di non russare perché lui non riusciva a dormire.

Il Primo Ministro andò dal Ministro dell’Agricoltura e dell’Ambiente e gli disse di andare alla stalla a dire al cavallo di non russare perché il Re non riusciva a dormire.

Il Ministro dell’Agricoltura e dell’Ambiente andò dal Ministro senza Portafoglio e gli disse di andare alla stalla a dire al cavallo di non russare perché non faceva dormire il Re.

Il Ministro senza Portafoglio, che come gli altri non aveva voglia di andare nella stalla, andò invece dal Buffone di corte e riferì di fare quanto gli era stato detto.

Il Buffone di Corte andò dal Paggio e gli disse di far smettere il cavallo di russare perché al Re dava fastidio.

Il Paggio andò dal Maggiordomo e glielo riferì.

Il Maggiordomo andò dal Cameriere e riferì quanto gli era stato detto.

Il Cameriere andò dal Garzone.

Questi finalmente attraversò il cortile che era già l’alba e bussò a casa dello Stalliere.

Lo Stalliere aprì che il sole si alzava.

Il Garzone riferì che il Re non riusciva a dormire perché il suo cavallo russava.

Lo Stalliere andò a riferirlo al cavallo, ma quando aprì la porta della stalla, vide che era stata solo accostata e dentro non vi era nessun cavallo.

Il cavallo era già fuori da un pezzo. Tutta la notte non era riuscito a chiudere occhio per colpa del russare forte del Re.

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