Ponte sullo Stretto: un flash mob affollato a Messina

in data domenica, luglio 26, 2020

https://parcodeinebrodi.blogspot.com/

Infrastrutture e Recovery fund al Sud, Siracusano (Fi): «Parteciperò al flash mob di Messina». È quella della deputata azzurra Matilde Siracusano la prima firma delle istituzioni sul flash mob del prossimo 31 luglio a Messina. L’iniziativa, in programma alle 10, in piazza Unione Europea (d’innanzi al municipio), è mirata all’ottenimento, per il Mezzogiorno, di almeno il 34% (71 miliardi) dei 209 miliardi di euro del Recovery fund.

Messina, 25 luglio 2020 – Il movimento spontaneo sorto tra Sicilia e Calabria, ai fini di una piena ripresa socio – economica del Sud,

rivendica l’alta velocità/alta capacità ferroviaria da Augusta, in Sicilia, fino ai confini con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia; l’attraversamento stabile dello Stretto di Messina, ossia il Ponte, già  cantierabile; le zone economiche speciali e i necessari adeguamenti delle quindici Autorità di sistema portuale; il rafforzamento e l’integrazione dei sistemi aeroportuali esistenti; la digitalizzazione e la banda larga.

Al termine della manifestazione sarà consegnata in Prefettura una lettera aperta, già sottoscrivibile e condivisibile su change.org, rivolta a Sergio Mattarella, a Giuseppe Conte, ai presidenti delle Camere e ai governatori delle regioni meridionali. Hanno già assicurato la propria adesione Cisl e Uil, Forza Italia, Sicilia futura – Italia viva, Ora-Sicilia al centro, Vox Italia, Fratelli d’Italia, Cittadinanzattiva, Movimento cristiano

lavoratori, Movimento 24 agosto di Pino Aprile, Ordine degli architetti di Messina, Capitale Messina, le realtà giovanili di Lega e Fdi e le organizzazioni studentesche Sud e I Figli di Ippocrite.

«Le grandi opere, soprattutto per il Mezzogiorno, non sono più rinviabili. Nei prossimi mesi e nei prossimi anni – ha affermato, oggi, Matilde Siracusano, in una nota – arriveranno dall’Europa cospicui finanziamenti per rimettere in moto l’economia dopo la crisi scatenata dal Covid. Il nostro Paese deve essere in grado di cogliere al volo questa occasione e attivare tutti quegli investimenti che possono creare sviluppo e occupazione. Venerdì 31 luglio sarò a Messina, la mia città, per partecipare ad un flash mob – organizzato dalla società civile, da sindacati e da associazioni, tra le quali Rete civica per le infrastrutture per il Mezzogiorno – per chiedere la realizzazione e in completamento del Ponte sullo Stretto, dell’Alta velocità fino ad Augusta e fino a Palermo, per l’istituzione di zone economiche speciali nel Sud Italia, per avere l’adeguamento delle autorità portuali, per il rafforzamento dei sistemi aeroportuali esistenti, per una vera digitalizzazione e per la diffusione della banda larga».

«Tutti interventi non più rinviabili – prosegue la deputata di Forza Italia – tutte grandi opportunità. Il Paese non può ripartire senza un Meridione davvero protagonista e senza una strategia per la crescita  in tutte le Regioni. Sicilia, Calabria e tutti gli altri territori del Sud devono essere in cima ai pensieri del governo. Il Recovery Fund può essere la chiave per riattivate tanti progetti da troppo tempo nel cassetto, e allora che per il Sud siano stanziate almeno il 40% di queste risorse e che i signori del “no” e della decrescita siano marginalizzati anche nei palazzi del potere. Bisogna agire, farlo in fretta e in modo intelligente: se non ora quando».

Il 34% dei 209 miliardi del Recovery fund assegnati all’Italia. Il documento, attualmente pubblicato su change.org e sottoscrivibile e condivisibile da chiunque, è espressione di un movimento trasversale nato tra la Sicilia e la Calabria. È Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno a fare da collante all’iniziativa alla quale hanno già assicurato la propria adesione Cisl e Uil, Forza Italia, Sicilia futura – Italia viva, Ora-Sicilia al centro, Vox Italia, Fratelli d’Italia, Movimento cristiano lavoratori, Movimento 24 agosto di Pino Aprile, Ordine degli architetti di Messina. Significativa la presenza delle realtà giovanili di Lega e Fdi e delle organizzazioni studentesche Sud e I Figli di Ippocrite.

«Un movimento spontaneo – si apprende dal documento – per sensibilizzare i ceti produttivi siciliani e calabresi per sconfiggere la rassegnazione dei sussidi, dell’assistenzialismo clientelare e mafioso,

dell’intollerabile discriminazione che ha portato all’abbandono del Sud Italia al proprio destino di miseria e povertà».

«Chiediamo quindi – si legge ancora nella lettera – che, per scongiurare l’ennesima sperequazione degli ultimi decenni a favore del Nord Italia, sia garantita al Meridione quantomeno la quota del 34% (71,06 miliardi di euro) delle risorse europee già definite (209 miliardi di euro del recovery fund) e,  anche, la quota parte dei 37 miliardi di euro di fondi vincolati ad interventi sulla sanità nel caso in cui il governo decidesse di attivarli. L’obiettivo dovrà essere la realizzazione più spedita di quelle opere che possano rendere l’intero Paese competitivo e più efficiente. È necessario ridurre l’ormai insostenibile divario di dotazione infrastrutturale e di servizi che incide pesantemente sulla qualità della vita, sulla capacità produttiva e occupazionale e sulla reale garanzia dei diritti politici e sociali della popolazione del Meridione. Infrastrutture materiali ed immateriali, dunque, che costituiscono la rete sulla quale viaggiano le merci, le persone, le idee e la rivoluzione tecnologica. E sono indispensabili per consentire al  meridione di mettersi in gioco senza ricorre più a forme di assistenzialismo».

«Se non ora quando», è il motto degli autori dell’iniziativa popolare. «Da qui al 15 ottobre – recita, infine, il documento – quando il governo dovrà presentare il piano degli interventi e delle misure (recovery plan) da sottoporre alla Commissione Europea, si gioca il nostro futuro e questo Governo deve cogliere l’irripetibile opportunità di cambiare verso ad una storia di marginalità del Sud che nell’ultimo ventennio è diventata insostenibile». Da qui l’invito alla cittadinanza a un’ampia partecipazione al flash mob del 31 luglio in piazza Unione Europea. Non tragga in inganno che nel documento diffuso su change.org si dà appuntamento alla passeggiata a mare. La modifica, intervenuta successivamente alla pubblicazione sulla piattaforma online, è stata imposta dalle autorità per motivi di sicurezza e ordine pubblico legati all’emergenza Covid.