Cosa eri, di Amina Narimi

Cosa eri, appena sotto le parole, 

prima di portare la tua mano 

avvolta in lana azzurra sul mio capo,

se ora la tua voce apre le porte

a tutto ciò che viene benedetto?

Quando scendi come un’acqua fra le dita

mutando la giumella in un orecchio

riconosco più di un gesto di mia madre 

il vapore che si alza dal tuo viso

fatto solo dell’aria che sta intorno.

A un atto magico, io credo, alla sua luce

fra le calde maestre delle mani,

se hai dato vita a una forma di bambino

che saltella dall’avorio delle vertebre

sulle nostre ginocchia coronate.