Momenti di poesia, Selene, Giuseppe Pippo Guaragna
Selene
Dalla robinia ai gelsi, era Selene,
ad inseguire il sogno d’una notte,
dove la terra è pietra e non ha cuore.
Tra le mani reggeva
le verità perdute ed i tormenti,
le tante lune piene,
le trepide penombre,
palpiti polverosi e vecchi giochi.
Scomponeva i ricordi
in piccoli frammenti di pensiero,
per meglio conservarli,
libellula d’agosto,
s’abbeverava di rugiada e sole.
Era Selene, sola,
cieca sopra una lastra d’ossidiana,
e scricchiolava il tempo,
nell’attimo del tuono che travolge
l’ultimo arcobaleno su nel cielo.
GPG