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di Lia Tommi Alessandria

Oggi si celebra la Giornata Internazionale dei Diritti umani, in quanto la Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo fu firmata a Parigi il 10 dicembre 1948, dai membri delle Nazioni Unite, in seguito a lutti e torture vissuti durante il secondo conflitto mondiale.

Si tratta di uno strumento che ha aiutato un numero enorme di persone a raggiungere libertà e sicurezza, a prevenire violazioni, a ottenere giustizia e rafforzare le leggi sui diritti umani.

Oggi la mancanza di libertà fondamentali dell’uomo è sempre più spesso legata all’aumento della fame, come conseguenza della guerra, ad esempio in Siria e in altri Paesi africani.

Inoltre nei contesti di guerra non vengono tutelati il diritto all’istruzione, alla salute, a una giustizia equa.

Le lesioni dei diritti umani sono tra le cause degli attuali grandi flussi migratori.

Negli articoli 12 e 13 della Dichiarazione, sono espressione il diritto a lasciare e ritornare nel proprio Paese e a ottenere asilo in altri Paesi in caso di persecuzioni.

I 250 milioni di migranti nel mondo e i 65 milioni di rifugiati si vedono spesso negare ciò che sarebbe loro dovuto per impegni internazionali.

Occorre attuare una politica di accoglienza, che superi quella dei respingimenti, integrare pienamente chi viene emarginato perché “diverso “, lottare per l’eliminazione della pena di morte in tutto il mondo, per realizzare un autentico “diritto alla vita “.