Cari amici di Alessandria Today, sono felice di proporvi l’intervista a Roberto Valerio, un uomo attivissimo nel mondo del No profit, che ha deciso di riportare su carta – attraverso l’intervista del Prof. Nistri – le sue molteplici esperienze in questo settore per trasmetterle sia ad un pubblico di giovani che si affaccino al mondo del volontariato, ma anche ad un pubblico più maturo e attento alle molteplici sfaccettature di queste realtà. Ma non perdiamo altro tempo… Buona lettura a tutti!
Roberto, grazie per aver accettato di rispondere alle domande relative al tuo volume. Dalla sinossi apprendo che in questo libro il cosiddetto mondo no-profit, il mondo dei “buoni”, non è poi così trasparente ed efficace come siamo abituati a credere, è così? Da cosa e in risposta a quale esigenza nasce la volontà di descrivere un mondo così variegato e complesso come quello del no-profit? Innanzitutto grazie a te per la disponibilità, occorre precisare che si tratta di un libro-intervista pertanto, io non ho scritto alcun libro, ho unicamente rilasciato una lunga intervista al prof. Enrico Nistri, che ha saputo sviluppare e mettere su carta, direi magistralmente, le mie riflessioni su questa lunga esperienza maturata nel delicato settore qual è il no-profit o, come ribadisco sempre io, presunto tale. Nella realtà, e dal libro si comprende bene, è tutto frutto di amare esperienze e consapevolezze apprese nel tempo essendo un uomo molto attivo nel settore sia in Italia che all’estero. Il libro-intervista si intitola “Tempo di lettura 58 minuti…” proprio perché lo scopo era di scrivere il meno possibile, senza protrarsi troppo nelle spiegazioni, ma andando subito al punto. Affermo questo perché, è un dato ormai certo che, in generale, non abbiamo e/o non troviamo, purtroppo, mai il tempo per leggere. Ecco perché insieme al professore abbiamo stabilito, a priori, un tempo massimo ovvero, stare al di sotto di un’ora di lettura in tutto proprio per occupare meno tempo possibile ai potenziali lettori. Il risultato è stato un libro sintetico ma allo stesso tempo efficace e, soprattutto, di facile e spedita lettura. In un tempo di lettura di 58 minuti e, in 58 domande, alquanto pungenti da parte del professore ho cercato di rappresentare come stanno concretamente le cose facendo sempre degli esempi concreti ed attuali. Dico questo perché penso che sia arrivato il momento di scoprire le ambiguità e chiamare le cose con il loro reale nome. In un epoca di crisi sia economica che sanitaria, sempre più grave, come quella che stiamo vivendo e vivremo per molto tempo sulla nostra pelle, credo sia arrivato il momento di andare a fondo e guardare in faccia la realtà senza indugi. Ovviamente, quanto ho documentato nell’intervista darà origine sicuramente a delle inimicizie e antipatie…ma va bene così.
Dunque è una profonda riflessione quella che vuoi esporre con questo volume, corretto? Corretto. Molte delle riflessioni contenute nell’intervista nascono da una sofferta esperienza ma, trovano riscontro anche e soprattutto in una vasta bibliografia di personalità di grande impatto e, soprattutto, di indiscusso valore scientifico. Ovviamente, e durante tutta l’intervista cerco di farlo emergere, evitando di andare verso facili generalizzazioni, perché esistono Onlus, testimonial, “ambasciatori” della solidarietà che danno il loro contributo in modo veramente autentico ed io non esito a riconoscerlo, anzi, ho anche menzionato alcuni di loro. Il messaggio che vorrei trasmettere è semplice: dobbiamo imparare a saper distinguere e donare in modo più intelligente i nostri positivi slanci di generosità. Ora è possibile accertare che la stragrande maggioranza di queste organizzazioni rispetto a quanto hanno comunicato e raccolto in donazioni sul campo, invece, fanno davvero poco, anzi, troppo poco.
Nell’intervista richiami alcune notorietà della scienza medica e non solo mettendo in evidenza le loro prese di posizione in occasione di interviste o pubblicazioni, hai paura di non convincere i lettori su quanto afferma? Come ti è venuta questa idea? Effettivamente, quando raccontavo e commentavo certi comportamenti – entrando anche nei dettagli con esempi concreti – qualche anno fa mi irridevano. Venivo subito guardato con sospetto e a volte le mie argomentazioni venivano addirittura accusate di falsità. Infatti, è molto capillare e fuorviante l’opera di disinformazione sul tema delle Onlus, ovviamente, non sono mai stato smentito nel merito. Oggi è più agevole pronunciarmi a tutto campo perché di fronte alle dichiarazioni e pubblicazioni di personalità molto autorevoli, le cose sono un po’ cambiate e le mie aspre critiche appaiono più plausibili. Anzi, resto sorpreso per l’attenzione che mi viene riservata e per le domande che mi vengono poste quando ho occasione di parlarne in pubblico, in riunioni ed eventi di ogni genere. Pertanto, tornando alla sua domanda, io non ho alcuna remora né devo convincere nessuno riguardo a quanto sostengo perché, quanto da me dichiarato, è tutto provato con rigore scientifico e, puntualmente, nel libro-intervista indico dove andare ad approfondire. L’idea di impostare l’intervista in questo modo riflette, a mio avviso, il modo in cui si dovrebbe parlare sempre e soprattutto quando gli argomenti meritano la massima serietà ed esattezza.
Siamo troppo abituati a credere a tutto e al contrario di tutto e quanto emerge il più delle volte dai social, ma non solo, ne è la riprova. Ed ecco perché nell’intervista, in occasione di una domanda piuttosto pungente del Professore ho parlato di “Science For Peace”, un progetto nato su iniziativa del Prof. Umberto Veronesi nel 2009, che nell’edizione svoltasi il 15 e 16 novembre 2019 presso l’università Bocconi ha affrontato la
questione con un titolo direi molto provocatorio: “Il fascino pericoloso dell’ignoranza”. Proprio in tale contesto è emerso che l’ignoranza fa parte della nostra vita. Per due giornate, relatori di grande spessore intellettuale, provenienti dai più diversi ambiti del sapere, hanno discusso dell’ignoranza e delle sue implicazioni. In definitiva, nonostante il mio pessimismo, nel libro cerco di invitare tutti a non rinunciare ad aver fiducia, ma prima di tutto a voler sapere sempre di più. Di affinare le nostre capacità per valutare le cose. Il “non sapere di non sapere” (la doppia ignoranza) ha un fascino pericoloso: ci culla tra le sue braccia oziose, non
richiede alcuno sforzo, non genera frustrazione. Ci porta ad accontentarci del poco che sappiamo e a supporre che sia tutto ciò che serve sapere. E invece per costruire una società migliore c’è un grandissimo bisogno di spirito critico.
Nel libro affronti la questione del Covid-19 evidenziando una lunga serie di probabili errori fatti e reiterati dal governo. Non ti sembra di aver affrontato un argomento piuttosto insidioso? Non conveniva aspettare per individuare colpe e difetti? Infondo la pandemia non è ancora finita… La pandemia causata dal coronavirus è un tragedia mondiale di grande portata storica. Non potevo non farne cenno perché ho visto affrontare il grave problema davvero molto male soprattutto all’inizio. Sia chiaro, non vorrei mai avere le responsabilità del nostro Presidente Conte ma, nell’intervista, mi sono limitato a
evidenziare alcuni aspetti critici che secondo me riempiranno pagine e pagine di libri nei prossimi anni. Ovviamente, l’argomento è assai complesso ma, senza avventurarmi nella disputa sulle responsabilità internazionali, ho provato a fare una breve ricostruzione di quanto è accaduto nella fase iniziale dell’epidemia nel nostro paese. Mi sono limitato a spiegare alcuni passaggi della puntata di Report dedicata al Covid-19 dove si scopriva che il personale sanitario era stato mandato in prima linea contro il Coronavirus senza attrezzature adeguate. Grazie alle trasmissioni che cito ho voluto evidenziare che, purtroppo, i nostri
medici e infermieri sono andati a soccorrere, a domicilio, i malati gravi di Covid-19 con tute da pasticceri e la cosa che più sgomenta è scoprire che queste “dotazioni” vennero certificate come idonee per la gestione dei malati Covid-19 dalle rispettive ASL di competenza. Una follia! Come ho cercato di spiegare bene nell’intervista ho voluto gettare dei sassi nello stagno senza nascondere la mano e dopo il breve cenno al Covid-19 ho affrontato l’aspetto del no-profit in relazione al coronavirus altrimenti sarei andato fuori tema
e avrei avuto argomentazioni per scrivere un altro libro. Ad ogni modo, concorderà con me, che l’emergenza mi ha offerto diversi spunti per fare una profonda valutazione riguardo il coinvolgimento delle organizzazioni no-profit in relazione al coronavirus in Italia.
Benissimo, ti faccio i miei complimenti per il coraggio dimostrato nel voler affrontare argomenti scottanti e delicati come quelli di cui parla nel libro. Vuoi spendere due parole per commentare la prefazione dell’On. Stefano Mugnai che ne promuove la lettura attribuendogli senza indugio veridicità? Stefano è un uomo che non manda a dire le cose e riguardo il no-profit è un tema che lo ha sempre appassionato, soprattutto nel periodo in cui è stato Presidente della Commissione d’inchiesta, istituita dal Consiglio regionale della Toscana, sul “Forteto”: una cooperativa che persegue uno scopo economico mutualistico, non lucrativo, appunto. In quella circostanza ha dimostrato di essere un uomo forte perché ascoltare quelle testimonianze di chi ha subito violenze inaudite è una missione, appunto, per uomini forti. Io credo che l’onorevole la pensi proprio come me. Quando gli accennai di questa idea non ha
esitato a darmi la sua incondizionata disponibilità e poi, quando ho letto la sua prefazione, ho capito che è stata una scelta perfettamente azzeccata e quanto scrive è correlato a ciò di cui si parla nel testo. Leggendola ho capito che il contenuto è davvero una spiegazione utile ed importante al libro. Pertanto, colgo l’occasione di ringraziarlo anche qui pubblicamente e di vero cuore per il suo importante e sincero contributo.
Il tuo libro è ricco di citazioni di uomini molto celebri come Benedetto Croce, Antonio Gramsci, Carlo Collodi, Mark Twain, perchè questa scelta? Le citazioni che spesso troviamo nei libri, hanno sempre carpito la mia attenzione perché, è come tirare un filo invisibile che lega questi grandi uomini al mio essere e,
al mio libro. Penso comunque che queste citazioni si apprezzeranno appieno e maggiormente quando chi leggerà il libro troverà il collegamento con tutti gli argomenti che affronto. Deve sapere che alcune citazioni, sono così importanti e significative per me, che vorrei incorniciarle anche da sole. Un’ultima cosa che
tengo a dire, e su cui vorrei soffermarmi un secondo è nell’ultima citazione che ho inserito perché è di Gigi Proietti, davvero un grande uomo recentemente scomparso, che mi riporta anche alle mie origini laziali e che credo rappresenti compiutamente la sintesi e lo scopo del libro: Vivi, lascia vivere ma soprattutto… nun te fa pijà per culo.
(È vero, da romana quale sono posso dire che con la perdita di Gigi Proietti abbiamo perso un grande
uomo dal cuore nobile). Come mai hai scelto di pubblicare in self-publishing? E’ stata una scelta obbligata o strategica? Dove sarà acquistabile il libro? La scelta è stata determinata dal fatto che, considerando il tema trattato, la pubblicazione doveva avvenire senza scopo di lucro e poi, in secondo ordine ma non per importanza, se la distribuzione potrà generare delle risorse per opere di bene, ben venga. Ovviamente, devo ringraziare la tipografia Baroni & Gori di Prato e il Banco Fiorentino che, senza esitazione, hanno contribuito rispettivamente; una a realizzare il libro e l’altra a sostenere le spese vive per concretizzare il progetto. Sono due realtà attente ad erogare aiuti e il fatto che abbiano risposto senza alcuna esitazione alla mia richiesta mi ha molto lusingato. In merito alla domanda sul come acquistarlo la modalità è molto semplice: nel sito http://www.ilcireneogruppodipreghiera.it vi sono tutte le indicazioni e un form da compilare in pochi secondi per ricevere il testo direttamente a casa via posta. Una “vendita” (donazione) diretta senza intermediazioni. In questo modo, le donazioni che perverranno per ricevere il libro saranno interamente impiegate per opere caritatevoli o per progetti di cura e ricerca senza alcun dispendio di ulteriori costi. In una parola ho cercato di mettere a frutto tutti i vantaggi del self publishing per arrivare ad una completa autonomia nella pubblicazione e ad un rapporto diretto con i potenziali lettori. Un percorso e un processo sicuramente molto meno costoso come era giusto fare considerando le nobili finalità e, grazie alle quali, il libro-intervista potrà dare in modo certo dei buoni frutti.
Bene, siamo giunti alla conclusione di questa breve intervista. Ti auguro di riuscire a raccogliere quanti più fondi necessari per per realizzare il tuo progetto di aiuto e sostegno per i più bisognosi della Terra. Io e il blog di Pier Carlo Lava, Alessandria Today, saremo felici di accogliere altre tue proposte – se ci saranno – volte a scopi umanitari come questa. Buon lavoro!
Anna Pasquini – Alessandria Today
Conosco Roberto da quando ero ragazzo, la sua storia, la sua passione (non comune) nel dedicarsi agli altri, soprattutto a quei bambini meno fortunati che in CureToChildren hanno trovato un conforto disinteressato e sincero. Invito tutti a regalarsi e regalare questo libro che aiuterà tutti a capire e fare le scelte giuste, indirizzando al meglio il gesto più nobile che un uomo possa fare: la carità.
Grazie Nicola! Come sei perfettamente a conoscenza i volontari, i donatori sono spesso ingannati dalle apparenze. Le organizzazioni No profit vengono considerate meritevoli a priori senza che ne venga valutata l’attività effettivamente svolta per il bene comune. Con questo lavoro spero di riuscire a sensibilizzare le persone a misurare i loro slanci di generosità ed imparare a distinguere perché… “La bontà disarmata, incauta, inesperta e senza accorgimento non e neppure bontà, è ingenuità stolta e provoca solo disastri.”
Antonio Gramsci.
Molto interessante, e conoscendo Roberto non mi stupisco affatto di questa intervista. In tutto quello che ha fatto nella sua vita ci ha messo la faccia e speso la sua energia senza risparmiarsi!
Un’intervista interessante,che mette in risalto ciò che le persone chiamano “avere un cuore”, concedersi completamente per persone che hanno meno di noi Fortunati. Roberto sì mostra per ciò che è una persona semplice ma con un cuore grande.
Conoscere Valerio e l’entusiasmo con cui affronta qualsiasi cosa che vive, rafforza sicuramente la convinzione che nella vita TUTTO possa essere realizzato, semplicemente volendolo.
Da parte mia ho sempre sostenuto che non bisogna mai dire “non mi riesce” e Valerio rappresenta l’esempio lampante dell’assoluta verità di questo mio pensiero.
In bocca al lupo per questa iniziativa che sicuramente avrà il giusto epilogo felice grazie alla tua caparbietà ed onestà, non solo di pensiero e di parole (oggi troppo spesso buttate al vento) ma anche ai tuoi onesti comportamenti morali, degni della massima stima.
L’emozione di una serata trascorsa sposando la causa di Cure2Children che grazie a Roberto Valerio si è trasformata da “concerto di beneficenza” alla consapevolezza che ciascuno di noi ha il dovere di contribuire a questo messaggio d’amore mi ha aperto un mondo. Avanti così caro Roberto!
Libro molto interessante in cui risaltano la passione e soprattutto l’attezione per i bambini meno fortunati. Grazie alla lettura del libro sono riuscita a percepire la generosità e soprattutto a cogliere nel profondo l’importanza delle azione nei confronti del prossimo. La lettura del testo mi ha splancato gli occhi su questo mondo. Grazie!
Libro molto interessante in cui risaltano la passione e soprattutto l’attenzione per i bambini meno fortunati. Grazie alla lettura del libro sono riuscita a percepire la generosità e soprattutto a cogliere nel profondo l’importanza delle azione nei confronti del prossimo. La lettura del testo mi ha splancato gli occhi su questo mondo. Grazie!
Libro davvero interessante. Evidente come l’esperienza del Sig. Valerio abbia portato lui e con la lettura anche me, ad una visione estesa del mondo no profit rivelando come molte delle associazioni più conosciute, siano degli “eroi del nulla”, in quanto operano a scopo di lucro. Una frase nel libro mi ha colpito particolarmente, e cita: “É più semplice ingannare la gente, piuttosto che convincerla di essere stata ingannata.”, purtroppo non c’è nulla di più vero. Perciò auguro, che leggendo questo libro, così come è accaduto a me, la gente apra gli occhi su questo mondo.
Roberto è un uomo capace, sincero, profondo conoscitore dei drammi della vita. Impegnato da anni con la testa e con il cuore in progetti che ho visto nascere crescere e conquistare gli animi. Progetti capaci di dare speranza a chi ha avuto meno fortuna, dedicati agli ultimi, ai più deboli. Dedicati ai bambini che non hanno la possibilità di ricevere cure adeguate. Sicuramente il progetto di questo libro parte con la marcia in avanti e la capacità di un uomo di realizzare grandi cose grazie al suo impegno, il suo coraggio e la sua tenacia. Sempre avanti! In bocca al lupo.
Ho conosciuto personalmente Roberto tramite un amico comune e ho avuto sin da subito modo di apprezzare il suo coraggio e la sua tenacia, doti queste che sono emerse anche in questa intervista.
Nel suo libro affronta con lucidità un argomento che tanti non toccano forse per opportunismo o forse per timore.
È un libro che fa riflettere e che è bene leggere più volte…. Roberto non ha voluto “dare un insegnamento” , ma ha voluto farci aprire gli occhi verso alcuni meccanismi che regolano un mondo che dovrebbe avere solo finalità “pulite”, in quanto tocca i sentimenti più nobili della sfera umana.
Grazie Roberto.
Lettura a dir poco illuminante su una tematica fin troppo spesso considerata fin troppo un tabù, a causa dell’aura di moralità superiore che permea chi vi opera.
Questo libro fa proprio questo: scoperchia il vaso di Pandora. Lo fa in un modo dissacrante ma col massimo rispetto di chi questo mondo lo conosce e lo vive appieno in prima persona con una fondazione importante come Cure2Children.
Dati, tanti dati, analisi oggettive e le domande giuste. Questo porta il lavoro di Nistri-Valerio ad avere una valenza sociale di grande rilevanza, sperando che il tema sia sempre più presente nelle sedi di dibattito.
Sono rimasta molto colpita da questa lettura per due motivi principalmente; il primo riguarda la conoscenza di Roberto su tutto quello dichiarato quindi il grande impegno e studio che ne viene fuori.
La seconda riguarda una mia presa di coscienza riguardo alla volontà di fare beneficienza senza interessarsi a fondo su come viene impiegata.
Una lettura davvero che illumina
Grazie
Mi viene soprattutto da ringraziare Roberto Valerio per la sua chiarezza e il suo coraggio nello svelare aspetti nascosti del mondo del no-profit.
Suo libro è ancora più fondamentale in periodo Covid: salute e assistenza alla persona rappresentano un enorme mercato vitale, sono perciò più attraenti e a rischio di ogni altro settore.
L’analisi porta anche alla luce quanto i limiti attuali dell’informazione – incontrollabile e spesso strumentalizzata – rappresentino un grave pericolo: abbondanza e inaffidabilità contribuiscono ad una diffusa mancanza di spirito crittico. Grazie per averlo rilevato e per averci donato questo importante antidoto!
L’Italiano è una persona generosa che tende sempre ad aiutare chi sta in difficoltà, ciò è emerso soprattutto in questo triste periodo di pandemia. Ma c’è chi, di questa generosità incondizionata, ne approfitta e ci vive lautamente, non si tratta di quei piccoli sbandati che vediamo su “striscia la notizia” ma di organizzazioni anche di livello nazionale/internazionale, che magari pubblicizzano le loro richieste di soldi, facendoci vedere bambini dell’Africa sub-sahariana malati e affamati, o disabili in gravi difficoltà, mentre i loro manager girano in lussuose macchine con autista e viaggiano su jet privati, Onlus con bilanci far invidia ad una società quotata in borsa e difficili da reperire on line, alla faccia della trasparenza, forse per evitare che una persona sia capace di “leggerli” e accogersi che in realtà, per 1 euro donato in beneficenza a queste organizzazioni, solo lo 0,… (forse) va a finire in qualcosa di aiuto al soggetto indicato. Quindi evitiamo di fare beneficenza ?? Sono tutte organizzazioni “corrotte” quelle che lo fanno ?? NO, Roberto Valerio ci spiega sapientemente come smascherarle e ci fornisce le indicazioni di come andare a trovare quei riscontri che ci permettono di vedere più chiaro in quel sottobosco del no-profit. “TEMPO DI LETTURA 58 MINUTI”, in questo senso è anche un manuale per scoprire e capire, come e dove finiscono i nostri soldi quando decidiamo di donare. Credo che, da questo punto di vista, sia un libro che vada letto assolutamente, inoltre, è interessante il fatto che mentre lo si legge si vadano a cercare i relativi riscontri su ciò che afferma Roberto Valerio su internet …. in certi casi si resta a bocca aperta e …. con tanto amaro in bocca. Buona lettura.
Ho avuto la fortuna, perché di questo si è trattato, di conoscere Roberto quasi 10 anni fa in occasione di un incontro per conoscere da vicino la Fondazione Cure2children e da subito mi ha colpito la sua estrema correttezza, autenticità, passione in ciò che voleva trasmettermi e che da subito ci è riuscito. Ho aspettato di terminare la lettura del libro per lasciare questo commento perché volevo vedere se anche in questa “scrittura” ritrovavo quel Roberto che avevo conosciuto anni fa…è così è stato!
È grazie a persone come lui che possiamo credere nella parte migliore di questo mondo e soprattutto che possiamo far sì che quella parte diventi sempre più numerosa.
Con stima, riconoscenza ed affetto auguro a te, la tua famiglia e tutta la Fondazione veramente tutto il meglio!
Roberto è una persona unica che dedica la sua vita al bene. In 58 minuti di.lettura potrete capire quanto ‘ancora’ si potrebbe fare. Roberto è chiaro nel suo intervento e non lascia dubbi sulla veridicità delle sue affermazioni (constatare ciò che dice è semplice e immediato). Cure2Children al contrario di altri ‘giganti” non ha i piedi di argilla ma radici profonde e sane. Roberto e tutti i suoi collaboratori sono belle persone. Onorato della loro amicizia. Nicola
Solo in 58 minuti di lettura si possano capire varie dinamiche che ci circondano….
Esporsi in un certo modo é degno di rispetto e onesta…
GRAZIE Valerio!!