MOGLIE DI Matteo Gastaldo
Egregio Direttore,
in un mondo normale, senza sciamani né giustizieri, la vita umana ha un significato. Un valore.
Il suo articolo pubblicato in prima pagina sul suo giornale venerdì 15 gennaio mi ha tolto il fiato e mi ha imposto una replica.
Più di un anno fa delle persone, tre vigili del fuoco, uomini e padri di famiglia, hanno perso la vita nell’esercizio del loro dovere perché un altro essere umano ha innescato un’esplosione per pura avidità. Poteva morire un bambino. Poteva morire chiunque. Poteva morire un santo, Caino. Ma sempre un essere umano.
La dichiarazione universale per i diritti umani recita che siamo tutti nati liberi e tutti abbiamo diritto alla vita. E senza discriminazioni. Mi sembra infantile e ingenuo il punto di vista che manifesta nell’articolo. Una volta saputo che la realtà non corrisponde alla rappresentazione che si era fatto, sembra puntare il dito sulla dolente umanità di tutti gli esseri umani, mostrando una totale mancanza di empatia e molta retorica.
La crudeltà travestita da buonismo con cui si piange solo la perdita degli eroi e non degli esseri umani mi risulta difficile spiegarla a mia figlia che quella notte ha perso il suo papà.
Penso che la crudeltà sia l’indifferenza alla sofferenza accompagnata spesso dal piacere nell’infliggerla e i modi per farlo possono anche non coinvolgere la violenza fisica; bastano comportamenti che mortificano e che soffocano come se improvvisamente mancasse l’ossigeno. L’aria. Quell’ossigeno della vita che permette ogni giorno alle persone di alzarsi e di andare avanti. Non credo che scrivere notizie dipenda esclusivamente dalla raccolta delle informazioni, ma anche dal modo in cui un giornalista percepisce, comprende e sa gestire una situazione dal punto di vista emotivo.
Io non so quello che hanno provato le famiglie di Marco e Antonino che sono morti con Matteo, leggendo il suo articolo. Non ho la forza di sentirle. Le assicuro comunque che per mia figlia nulla e nessuno toglierà mai il mantello di Principe dalle spalle del suo papà.
Signora Gastaldo,
Sua figlia ha un papà in cielo che è più di un principe.. è un Angelo….
E ha una mamma sulla terra che è una grande mamma…
Non sarà un “giornale” a mettere in discussione i lati umani e morali dei tre valorosi Angeli che quella sera hanno perso la vita mentre svolgevano il loro lavoro….
Quella sera… non è stato un incidente.. ma un omicidio… altrimenti i responsabili dell’accaduto in questo momento sarebbero liberi e non in carcere…
Nessuno ha il diritto ne la libertà di togliere la vita ad un altro essere umano….nessuno…
Sicuramente chi ha scritto e pubblicato certe notizie ha sottovalutato l’opinione pubblica… che sarebbe questa: …… chi difende il colpevole ed accusa l’innocente lo fa solo perchè la sua essenza è uguale al colpevole…
Come quelli che difendono i pedofili…
Gli stalkers…
Ed ogni altro essere che fa abusi e violenze….
Se li difendono è perchè sono come loro…..
Sicuramente questo mio commento verrà bloccato.. ma io faccio copia incolla della sua lettera e del mio commento e lo farò girare sui social…
La saluto Signora Gastaldo e si ricordi… il gente è con voi… sempre !!!
Io da oggi non comprerò più giornali… e spero che lo facciano tutti insieme a me.
Sig.ra Gastaldo mi spiace che si usi l’assenza di suo marito per approfittare della sua memoria cercando anche di togliere quello che di buono poteva essere quella sera.
Suo marito ha partecipato a quell’ intervento con tutta la sua integrità e coraggio, quello che non hanno avuto chi si è avvalso di cercare un motivo più che ignobile per cambiare l’opinione della gente a difesa di chi è attualmente in carcere.
Non cerchi nessuna scusa per la sua bimba il suo papà resterà sempre il suo Principe con il mantello che la proteggerà dal cielo.
Crescerà e sarà in grado più avanti di poter capire.
La sua mancanza non sarà mai colmata ne sarà piena di brutte parole quelle cadranno e sapranno volare via.
Suo Marito sarà un eroe perché ha donato la sua vita in quella notte.
Lei ha un grande compito continuare a raccontare a sua figlia di ciò che lui ha fatto nella sua carriera.
Un caro abbraccio e non si scoraggia la gente comune la sostiene lo sappia come le altre due famiglie che hanno perso la battaglia della vita.