Sergio Pizio

Il cielo quel tardi pomeriggio sembrava incendiarsi. Nuvole incandescenti solcavano silenziosamente la città, come gigantesche onde di un burrascoso mare infuocato, regalando uno spettacolo sublime intrigante unico e dannatamente emozionante. Anche una foto può donare la sensazione di un sentimento così passionale e intenso da provare un brivido in tutto il corpo come una tenera e affettuosa carezza. Mentre il nostro sguardo assume la limpidezza e purezza di un’adolescente al suo primo appuntamento. Alla fine tutti noi abbiamo bisogno di un qualcosa dai contorni indefiniti e sfuggenti, nascosti tra i meandri della mente relegati nella penombra dell’inconscio. Forse sono postille di vecchi ricordi, magari di frasi pronunciate per metà o solo pensate e poi accantonate con l’intento un giorno di riproporle al momento opportuno. Sono le famose parole non dette, quelle rimaste incastrate e legate avvolte nella lingua e gola, intrappolate nel petto. Le parole non dette. Filamenti brandelli di pensieri dispersi come coriandoli dal vento del subconscio.
(Sergio Pizio)