Nessuna azione diffamatoria di Federcontribuenti vs Enasarco: il GIP ”diritto di critica”

 

Gianroberto Costa, legale rappresentante della Enasarco presentava denuncia – querela contro Federcontribuenti ritenendo diffamatorie le azioni intraprese per tutelare e rappresentare i Silenti Enasarco. Il GIP: ” rilevato che, da quanto emerge, non vi sono sufficienti elementi per potersi ritenere integrata la fattispecie di reato diffamatoria: le dichiarazioni diffuse dagli odierni indagati, per quanto aspre e piccate rispondono ad un generale diritto di critica limitandosi le stesse a rappresentare, pur partitamente, un’opinione circa la complessiva condotta della Fondazione Enasarco dispone l’archiviazione del procedimento”.

Stefano Ticozzelli, responsabile del dipartimento Enasarco per Federcontribuenti commenta l’archiviazione: ”eravamo stati accusati di diffamare la fondazione Enasarco in occasione di alcune conferenze stampa tenutesi congiuntamente a Deputati e Senatori alla Camera e al Senato e tramite il sito dell’associazione circa la non trasparente gestione del patrimonio Enasarco e anche per aver chiesto una commissione di inchiesta parlamentare per fare luce sulla questione. Eravamo certi della archiviazione perché pretendere un diritto e dei chiarimenti non può essere visto come una azione diffamatoria, altrimenti vivremmo tutti un pericoloso fenomeno dittatoriale”.

Caduto l’ultimo baluardo ora la ENASARCO e la XI Commissione Lavoro di senato e camera devono rispondere concretamente alle tante questioni sollevate dai Silenti tramite la Federcontribuenti.

L’ente di previdenza Enasarco più volte sollecitata alla risoluzione del problema, sollecitati da noi, nonché dalla Commissione di Vigilante delle Casse Previdenziali obbligatorie, si e sempre giustificata sulla insostenibilità di bilanci. Secondo i dati riportati dalla Corte dei Conti il problema non sussiste. Chi ha versato contributi prima dell’entrata in vigore del primo regolamento interno Enasarco del 1998, come riportato dalla stessa Corte, i Silenti che hanno ACQUISITO IL DIRITTO come previsto dall’art.10 della Legge 12 del 2 febbraio 1973 sono circa 1.800; moltiplicandoli con la pensione media annua di 7.695 euro, come riportato nella relazione del 2017, il dare in diritto a gli ex Agenti Silenti è di circa 13,8 milioni di euro annuo. Questo tenendo conto anche del miglioramento dei saldi di bilancio, il patrimonio complessivo della Fondazione cresce ed arriva a quota 7,8 miliardi, di cui 5.196 milioni costituiscono il patrimonio della previdenza, pari a 5,18 volte il valore delle pensioni in essere e 2.392 milioni il patrimonio del Firr. Gli avanzi di esercizio del 2019 sono pari a 233.899 euro. In alternativa, lo Stato potrebbe intervenire sulla riduzione dei costi delle imposte che si aggirano a circa 45 milioni annui, come riportati nei bilanci annuali della stessa Fondazione, senza compromettere il pensiero forviante della Fondazione sulla insostenibilità dei bilanci.