c’era un di più per noi
in quei giorni
palindromi di noi stessi
avevamo lasciato
che ci inchiodasse
l’uno all’altro:
c’erano i silenzi d’infanzia
quei solchi dove trema la notte
vi avevamo soggiornato con ignaro coraggio
e spavalderia
gli occhi spalancati sull’ottovolante
di tepori viandanti

non volevamo
le parole dei grandi