L’INTRICATO RAPPORTO TRA UOMO E DONNA

Nel bellissimo libro “Cristo si è fermato a Eboli” di Levi, che lessi tanti anni fa, tra i diversi temi trattati, c’è anche quello del rapporto tra uomo e donna.
In merito a questo tema un episodio mi è rimasto particolarmente impresso: la signora delle pulizie era fortemente sorpresa dal fatto che il suo datore di lavoro non le facesse delle avances! Allora predominava l’idea che tra uomo e donna non ci potesse essere un confronto culturale, intellettivo, umano … l’unico approccio possibile era quello prettamente sessuale. La donna per l’uomo doveva essere solo oggetto di desiderio e la donna doveva guardare all’uomo come al maschio predatore! Una idea del genere è sicuramente arcaica e lesiva della dignità sia maschile e sia femminile.
Eppure noto che ancora oggi questa idea non è stata superata.
C’è ancora chi ritiene che la donna resti un oggetto del desiderio, ma che questo non sia indice di arretratezza. C’è chi ritiene che la donna debba proporsi sempre sotto questa veste e maggiore è la sua disinvoltura sotto questo aspetto, maggiore è l’interesse che ella suscita e maggiore è la sua “evoluzione”.
Il progresso, dunque, si misurerebbe con la totale libertà di proporre sè stessi come oggetto del desiderio!
Forse il mio pensiero è limitato dalla mia formazione culturale e religiosa, ma quando penso al progresso femminile mi viene più facile pensare a Maria Montessori o Rita Levi Montalcini, un po’ meno facile a Moana Pozzi!

Maria Clausi