Ciò che ti piace ha chiuso oggi la sua casa
un po’ di luce filtra ancora
non acceca e non illumina
trapela sul fondo delle coltri
dove il lenzuolo si fa tardo ricordo
e anche il ricordo mente

dove si sprecano i momenti felici?
Hai scordato chicche di melograno rosso fuoco
sparse tra inaccessibili granai.
non c’è più nulla ormai
il vuoto rabbrividisce
dove è stato amore

Li rivedo ancora quei momenti attraversare 
il cielo del tuo inguine
balzare nelle arguzie del tuo corpo.
Non sempre chiacchieravano tra loro

talvolta beatamente chiusi in sé stessi,
soli con i tuoi occhi sui trampoli
a imbastire indisturbati
sogni 

talaltra, chiassosi, ciucciavano tra loro
in cerca di compagnia
carezzando le guance 
al vento di vampa. 

Tutti si rifiutavano al tempo 
eppure era lì che erano nati,
ma chi lo seppe mai?

E sul mio selciato caddero le ombre 
-ero io la salute mentale della tua felicità-
preda dei bracconieri di passaggio:
l’orizzonte fratto fu quello il loro esilio

Ma ora non ho voglia di andare né di restare,
non ci ho pensato,
non ho voglia di pensare
imbroglio il lenzuolo a bandiera di resa
con l’eyeliner trucco la pazzia

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