MALESSERE- DISAGIO DEL CORPO E DELL’ANIMA (di Eduardo Terrana)
Quanto sostare nell’area del malessere? Quanto e per quanto tempo volere stare male? Certo dipende dal tipo di malattia, dalle cure che necessita fare a seconda della gravità del caso e dai tempi di recupero e guarigione, psicologico e fisico. Ogni fattispecie di malessere, soprattutto se provocato da malattia grave, inquina la mente oltre che il corpo e devia la traiettoria del pensiero. Si fa invasivo sino ad annullare ogni volontà di reazione a guarire.
Si ha netta la percezione di non stare benissimo; la lucidità mentale difetta e il corpo manifesta il disagio con la stanchezza, l’insonnia, la paura, l’irrequietezza, l’irascibilità, la difficoltà di concentrazione, la spossatezza, e improvvisamente tutto perde valore e interesse. Come se ne esce? Come si recupera? Le medicine possono guarire da virus e batteri, ma sono scarsamente utili quando il pensiero negativo influenza troppo la realtà. Virus e batteri però non colpiscono le emozioni.
Convivere con il dolore fisico ma soprattutto psicologico è una esperienza certamente difficile ma non impossibile. Non serve tentare di reprimerlo quanto di accettarlo e gestirlo, come una normale esperienza di vita. Restare legati al mondo delle proprie emozioni diventa allora importante, senza cedere alla sfiducia o allo scoraggiamento.
Aggrappiamoci ai nostri pensieri positivi, ancoriamoci alla nostra esperienza sensitiva, senza mai perdere la consapevolezza del sentire e delle sensazioni, del percepire il gusto e l’armonia dei suoni, la frescura dell’aria. il calore di una carezza, il sapore e gli odori, e chiedersi quale messaggio mi sta trasmettendo l’esperienza negativa che sto vivendo; quale nuova direzione di vita mi sta suggerendo?
In breve confiniamo la nostra sofferenza in ambiti sempre più ristretti lasciandoci la possibilità del vivere il positivo ed il bello della vita.
E così si torna alla normalità di una vita sana e gradevole.
(Eduardo Terrana, tutti i diritti riservati all’autore)
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