Rottamazione e saldo e stralcio, riaprono i termini. Federcontribuenti: “15 milioni di atti, il 70% a rischio insolvenza”

Rimessione nei termini per i contribuenti decaduti dalla rottamazione ter e dal saldo e stralcio che non avevano versato le rate scadute negli anni 2020 e 2021. I versamenti potranno essere effettuati entro il 30 aprile 2022, per le rate 2020, ed entro il 31 luglio 2022 per le rate 2021; entro il 30 novembre 2022 dovranno essere corrisposte le rate dell’anno in corso. Federcontribuenti: “Nel novero delle misure assunte dal Governo e dal Parlamento per contrastare le conseguenze della pandemia, a partire dai primi mesi del 2020, vi è il rinvio della notifica degli atti di accertamento all’intera platea dei contribuenti. Una conseguenza è stata l’accumulo d’una ingentissima mole di atti, circa 15 milioni, che i vari enti pubblici stanno ora inviando ai contribuenti. Il 43% dei contribuenti, il 90% sono lavoratori autonomi, non è riuscito a saldare il proprio debito fiscale prima e ancor meno riuscirà oggi con le bollette triplicate e il caro vita al 12%. Mezzo milione di imprese e lavoratori autonomi che stanno ricevendo intimazioni di pagamento a raffica con l’inutile minaccia dei 5 giorni. In ballo ci sono 2,4 miliardi di somme non riscosse, soprattutto in ballo c’è la tenuta del sistema economico del Paese’’.

La sequenza temuta non è inevitabile, se le istituzioni politiche non agiranno con gradualità e con strumenti capaci di offrire margini ai singoli e alle imprese, stretti in una situazione economica ancora fragile. Bisogna essere consapevoli che, in un’economia attraversata da un’imprevista e seria crisi, occorre intervenire con prontezza e con lungimiranza tenendo conto di tutte le complicazioni economiche ricadute sulle piccole P. iva a partire dagli ingiustificati aumenti che hanno loro ridotto i redditi. “Inutile minacciare gli autonomi con intimazioni di pagamento a 5 giorni per cartelle esattoriali accumulate in questi 2 anni e con le scadenze fiscali del 2022 in corso, come possono pagare il tutto e riuscire anche a mangiare?”. Alle rate decadute vanno aggiunte le scadenze fiscali del 2022, parliamo di circa 12 mila euro ad autonomo più le rate per le bollette della Luce e dell’acqua, più il caro vita e l’inflazione che non frena. “Dobbiamo evitare il crollo del sistema produttivo per scongiurare l’aumento del sommerso. I nostri CAF e Patronati stanno vivendo un aumento vertiginoso di richieste di supporto al reddito, anche per pensionati, segno che la povertà avanza a ritmi costanti.

Rinnovo dei termini, cosa prevede nel dettaglio?

L’estinzione delle procedure esecutive già avviate dal Fisco e la definitiva acquisizione delle somme già versate relative ai debiti definibili. Nel dettaglio, è stato introdotto l’art. 10-bis che prevede la rimessione in termini per le rate scadute relative alla rottamazione ter e al saldo e stralcio. Il versamento potrà essere effettuato mediante compensazione con i crediti commerciali, non prescritti, certi, liquidi ed esigibili (crediti certificati), maturati per somministrazioni,

forniture, appalti e servizi nei confronti della Pubblica Amministrazione.

Stralcio dei debiti fino a 5.000 euro. Il decreto Sostegni ha previsto lo stralcio dei debiti di importo residuo fino a 5.000 euro, per i carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010.

Cosa fare se non si riesce a pagare?

In primis rivolgersi ad un caf e patronato o ad una associazione, questi enti hanno gli strumenti adatti a tutelare i risparmi, i lavoratori e a far valere le ragioni di ogni contribuente.