Coldiretti Alessandria ha partecipato all’incontro con il Governatore Alberto Cirio Economia: a rischio chiusura 1 impresa su 3 con siccità, cinghiali e speculazioni

Il Presidente Bianco ha illustrato in Regione Piemonte la drammatica situazione legata alla PSA  

 

Rischia la chiusura 1 impresa agricola su 3 in Piemonte a causa dei costi di produzione e dell’energia alle stelle, della siccità, dei danni da selvatici, delle speculazioni lungo le filiere e, non da ultimo, dei due anni di pandemia.

 

È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti che, nell’ambito del Consiglio regionale della Federazione, a Torino, ha incontrato il Governatore Alberto Cirio.

 

Presenti, oltre al Presidente regionale Roberto Moncalvo e al Delegato confederale Bruno Rivarossa, il Presidente provinciale Mauro Bianco e il Direttore Roberto Bianco per Coldiretti Alessandria.

 

Al centro degli interventi, la profonda crisi che vive l’agricoltura sul nostro territorio fra rincari, pratiche sleali e siccità, i cui danni, visto il protrarsi della crisi idrica, sono saliti ad oltre 1 miliardo e mezzo in Piemonte, oltre 300 milioni di euro per la provincia alessandrina, poiché tocca tutti i comparti causando una diminuzione dei raccolti fino al 50% del mais, fino al 30% del grano, dal 30 al 100% dei foraggi per il bestiame, e un calo del 20-30% della produzione di latte, tipico durante l’estate ma non di questa entità.

 

“E’ prioritario ristorare i danni provocati dalla fauna selvatica – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco che ha illustrato in Consiglio Regionale la drammatica situazione che sta vivendo il comparto agricolo, suinicolo in particolare, a causa della peste dei cinghiali –. Una situazione disastrosa denunciata a giugno nell’indagine ‘Ungulati, emergenza sul territorio’ realizzata dal giornalista Stefano Rogliatti. Dalla peste dei cinghiali agli incidenti stradali, l’ultimo mortale della settimana scorsa a Villanova Mondovì, alle problematiche ambientali: è ora di agire senza ulteriori indugi, cavilli burocratici e strumentalizzazioni, incrementando gli abbattimenti che sono appena di 2.000 capi in Piemonte quando l’obiettivo è di 50.000 poiché, oltretutto, a causa dei cinghiali, sono già stati persi circa 80.000 ettari”.

 

Stessa situazione drammatica legata al perdurare della siccità: ottenere lo stato di calamità per il Piemonte consentirebbe almeno lo sgravio alle imprese agricole dei contributi nell’immediato e, altrettanto fondamentale, “accelerare sulla realizzazione di un piano per i bacini di accumulo dell’acqua, poiché solo in questo modo sarebbe possibile garantire stabilmente in futuro le riserve idriche necessarie, senza dover agire sempre e solo in emergenza – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco-. In un momento critico a livello internazionale, in cui è essenziale raggiungere maggiore autosufficienza per la produzione di risorse alimentari, Coldiretti punta sulla necessità di generare contratti di filiera per poter garantire prezzi equi alle imprese, che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”.

 

Proprio in riferimento al Decreto legislativo che attua la Direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali, fortemente voluto da Coldiretti e in vigore dal dicembre 2021, il Capo Area Legale di Coldiretti Raffaele Borriello, in collegamento video, ha sottolineato come “finalmente si definiscono quegli elementi caratteristici dei contratti affinché venga disciplinata la relazione commerciale fra acquirenti e fornitori di prodotti agricoli e alimentari. Non solo, però. Il decreto, infatti, istituisce una authority dedicata in tema di monitoraggio, prevenzione e lotta alle pratiche sleali. Prima i rapporti contrattuali erano regolati dall’Antitrust. Ora il compito è passato all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, l’Icqrf che fa capo al Mipaaf. Per difendere gli agricoltori dallo strapotere delle grandi catene distributive si interviene anche sui ritardi di pagamento delle forniture e sulle modifiche non concordate dei contratti, fino ai mancati pagamenti per i prodotti invenduti. E’ stato introdotto nel provvedimento anche l’anonimato di chi denuncia tali vessazioni e viene data alle associazioni di rappresentanza la possibilità di presentare le denunce per conto dei propri soci. A tal proposito, Coldiretti è pronta a presentare le denunce contro pratiche sleali per tutelare il lavoro e la dignità delle imprese agricole, in un momento in cui sono già costrette ad affrontare pesanti rincari dei costi produttivi”.

 

Altra tematica comune tra più comparti di cui si è parlato, è la diffusione del coleottero giapponese, la Popilia Japonica, in grado di compiere danni immensi a tutte le specie vegetali, dai prati alle piante ornamentali, dagli alberi da frutto ai vigneti, alle colture orticole di pieno campo, per cui Coldiretti Piemonte ha già chiesto alla Regione un impegno ancora più serrato per evitare di perdere i raccolti. I rischi maggiori li corrono il mais, il pesco, il melo, la vite, il nocciolo e la soia.