Si può accusare Parker di essere un individualista ma non certo per mancanza di rispetto verso coloro che hanno iniziato il lavoro tra mille difficoltà, inizialmente di carattere burocratico a cui va aggiunto l’enorme disbrigo pratiche e l’impegno in prima linea che spesso umilia gli sforzi di tanti uomini onesti, e tra questi non va dimenticato l’amico di vecchia data, Golden. Il caso Ethl l’ha seguito personalmente il tenente di polizia, e già questo di per sé è più che sufficiente per aprire un confronto di dialogo che porti al raggiungimento della stessa metà: scoprire che fine ha fatto Ethl, una splendida ragazza, appena ventenne, scomparsa nel nulla. 

– È un mondo pazzesco da far rizzare i capelli – dice Golden, a passeggio sotto un cielo di stelle per le vie della città in compagnia di Parker.

– E non solo? – replica con tono ironico il detective.

– Ehi, non penserai che io dedichi il mio tempo libero, ammesso che ne abbia, in queste porcate? –

– Certo che no! –

– Sicuro? –

– Certo! Sei un uomo felicemente sposato, perché dovresti farlo? –

– Guarda che lo fanno tanti uomini e donne felicemente sposati. –

– Sei una persona matura … –

– Intendi dire che sono vecchio? –

– Certo che no! –

– Comunque, lo fanno anche i vecchi, o persone mature, come preferisci. –

– Ehi, non ho detto nulla di male! –

– Ci voglio credere. In ogni caso, è un mondo schifoso in cui gravitano persone di vario ceto sociale, per non parlare degli interessi economici stratosferici che vanno a rimpinguare le casse della malavita – dice Golden.

– Tutto risaputo – replica Parker.

– Già. In qualche modo Ethl è una loro vittima, come altre donne, ragazze e bambini … sì, lo so a cosa stai pensando, alla tua cara amica Elsa. –

– Vorrei ricordarla per la splendida ragazza che era e non certo per la brutta fine che ha fatto. –

– Ti capisco. Mi dispiace, ma credo che dovrai convivere con questo dolore, fino a quando il marcio regnerà in questo pianeta. –

– Devo dartene atto, hai perfettamente ragione. –

I due amici si ritrovano dinanzi a un cinema che proietta film porno.

– Non vorrai mica entrarci? – dice Parker.

– Io, stai scherzando! Non sapevo nemmeno che esistessero – risponde sornione, Golden. – Non ti nascondo che la sensazione è forte, meglio allontanarci prima che perdi il controllo … –

– Evviva la sincerità! Cosa mi racconti di Ethl? – chiede Parker.

– Nulla che tu non sappia già – risponde Golden. – Mi domando com’è possibile che le nostre strade si incrocino spesso. –

– Destino, forse Dio ci vuole uniti per combattere le ingiustizie del mondo. –

– Stronzate! E non penso nemmeno che tu creda in Dio. Comunque, ben venga il tuo aiuto. –

– Vuoi dire che le indagini sono a un punto morto? –

– Se la famiglia della ragazza ha assunto il più famoso degli investigatori privati, ci sarà pure un motivo. –

– Su cui tu non sei d’accordo. –

– Hai visto quel tipo al negozio “Sexy schop”? –

– Sì. –

– È solo l’anello di una catena le cui dimensioni rimangono al momento oscuri. –

– Quindi, ammesso che c’entri con la scomparsa della ragazza, ritieni che non abbia agito da solo. –

– Ci puoi scommettere – replica Golden.

– Hai pure visto il video porno? –

– Non potevo esimermi. –

– Già. –

– Tu l’hai visto? –

– Quanto basta. –

– Be’, la ragazza è maggiorenne, anche se sembrava talmente fatta da non capire a cosa stesse andando incontro. Lui se la caverà per diffusione illecita di video porno. –

– Piccolezze! –

– Già. –

– Credi che la ragazza sia ancora in vita? – domanda il detective.

– Me lo chiedo continuamente, e sai cosa penso? Per me non appartiene più al mondo dei vivi – risponde Golden.

– E se ti sbagliassi? –

– Lo spero. Ma tu sei abbastanza sveglio per non sapere come vanno a finire queste storie; quella ragazza era legatissima alla sua famiglia, pensi che di punto in bianco abbia deciso di allontanarsi senza dare più notizie di sé? Si sono serviti di lei e quando hanno visto che non era più gestibile e che poteva rappresentare un problema, hanno deciso di metterla a tacere. –

– Cristo! È un quadro desolante – osserva Parker.

– Ne conosci uno migliore? – replica l’amico.

– Lo sai, sono un ottimista per natura. –

– Già, mai perdere le speranze, non è così? –

– Esatto! –

– Ti auguro buona fortuna. –

– Anche a te. –