Articolo di Flavia Sironi 16 Gennaio 2023 Bergamo

Spesso, in compagnia delle mie tre care amiche o di Ezio detto lo zio dei cani e dei miei “quattrozampeeunacoda” adoro scendere dal mio colle e recarmi al lago di Endine.

Il lago d’Endine ha un periplo di sedici chilometri, 11 dei quali lungo una ciclabile fra una natura che in alcuni tratti sembra uscita da un paesaggio fiabesco.

Ci sono a tratti canneti dove trovano riparo gli abitanti della zona quali: superbi cigni, aironi, e tante altre specie di uccelli.

Il lago ha acque dai riflessi dai colori della giada e dello smeraldo.

Ha pochissimi affluenti che sono piccoli torrenti quali: il Fossadone, il Torrezzo e lo Spirola. L’emissario unico è il fiume Cherio a regime torrentizio, che a Palosco sfocia nel fiume Oglio che a sua volta sfocia nel fiume Po.

La maggior parte dell’acqua la trae da sorgenti sotterranee.

Durante gli inverni particolarmente freddi le acque gelano, alcuni temerari pattinano sopra il ghiaccio.

I Comuni bagnati dal lago sono quattro: Endine Gaiano che dà il nome al lago ed è il più grande. Monasterolo del castello dove c’è un castello databile nell’alto medioevo. Ranzanico e Spinone al lago. Il lago è totalmente circondato dalle Prealpi Orobiche e i quattro paesi vi ci sono in parte arroccati.

Poco distante, lungo la statale che porta al lago d’Iseo, ovvero il lago Sebino, c’è la meravigliosa valle del freddo, un’area protetta che per la conformazione della montagna di tipo carsico vede fuoriuscire da alcune bocche un’aria fredda che permette di avere una flora tipicamente alpina come le stelle alpine.

Nel periodo invernale le correnti fredde che percorrono la valle entrano nelle buche per poi riaffiorare in superficie permettendo così il fenomeno delle alitazioni di aria fredda, raffreddando le rocce sottostanti. Perfino in estate le temperature possono essere di poco superiori allo zero gradi. Dette temperature fredde sono solo a livello del sottobosco.

Il lago d’Endine è di origine glaciale, come del resto tutti i laghi alpini.

Fino a circa centodiecimila anni fa, nel periodo pleistocene l’umano era ancora un essere sconosciuto, il lago d’Endine e il piccolissimo lago di Gaiano erano un unico lago che occupava quasi tutta la val Cavallina dove sono situati i due laghi.

Poco distante c’è il più famoso lago Sebino detto anche lago d’Iseo, che appartiene in parte alla provincia di Bergamo e in parte alla provincia di Brescia.

Se si sale lungo il bellissimo sentiero Partigiano Caslini Trovesi sopra il Comune di Bianzano verso la Malgalunga, c’è un punto dove in una giornata tersa si possono ammirare tutti e tre i laghi. Se ci si lascia andare e si lascia spazio alla fantasia si può pensare che tutti e tre siano un unico grande e meraviglioso specchio d’acqua.

I geologi, recentemente, hanno scoperto nel sottosuolo bacini di acque termali.

Tutta la provincia di Bergamo è ricca di acque sia termali che non.

In val Cavallina ci sono le importantissime Terme di Trescore, Comune capoluogo della valle e quelle di Gaverina.

A Predore, sulla costa Bergamasca del lago d’Iseo, ci sono tuttora ruderi delle antiche terme romane.

Il sentiero Caslini Trovesi era il tragitto che percorrevano i Partigiani Andrea Caslini, nome di battaglia Rocco e Angelo Trovesi, nome di battaglia Pirata, dalle loro abitazioni site in Scanzo Rosciate fino al rifugio della cinquantatreesima brigata Garibaldi chiamato Malgalunga.

Ogni anno, il primo sabato di maggio, a ricordo delle imprese eroiche della cinquantatreesima brigata Garibaldi, si organizza una camminata che parte da Scanzorosciate e arriva alla Malgalunga per un totale di trentatré chilometri su un dislivello complessivo di 1500 metri circa.

Io e i miei “quattrozampeeunacoda” abbiamo la possibilità di scorrazzare lungo questi magnifici percorsi, circondati da una natura incantata che lascia spazio ad una fervida fantasia e garantisce una notevole qualità della vita.

Articolo di Flavia Sironi. Bergamo 16 gennaio 2023