Pier Carlo Lava. Social Media Manager – Alessandria today Magazine

https://alessandria.today/  https://alessandriaonline.com/  https://piercarlolava.blogspot.com/

alessandriatoday@yahoo.com

L’Espresso

Sarà perché si chiama Sanremo e che il suo patrono di riferimento è San Romolo sta di fatto che anno dopo anno lo schema si ripete. Maestri d’orchestra, conduzione, regia, autori, nella stragrande maggioranza, portano, come si diceva un tempo i pantaloni. Però adesso c’è la co-conduzione, che ha rivoluzionato il Festival. Ovvero anziché scendere dalla scala in abito da sera e affiancare il conduttore in modalità silente per tutta la serata, la co-conduttrice scende la scala in abito da sera, legge un cartoncino e lascia la scena di frequente. Come si dice, un gran passo avanti. Poi basta però, che la rivoluzione è al di là da venire. Neppure quando si ha l’occasione di avere un’attrice come Chiara Francini, che ha una risata capace di animare velluti e coscienze, e che si presenta subito con il suo cencino addosso come una protagonista. «La scala è qualcosa di sacro, ma io son profana», dice, e sale direttamente dalla platea. Ma evidentemente non basta tenere la scena, avere il senso del ritmo e persino quello dell’ironia: il copione è quello e anche se stucca come i consigli non richiesti, va rispettato alla lettera. Così la sua presenza si riduce a due gag di risulta che è meglio perdere tempo a festeggiare i novelli follower di Amadeus e nulla più. Però sei brava continuano a dire i due conduttori, anzi sei bravissima.

Talmente brava che il monologo, implacabile come un’interrogazione programmata, arriva solo a notte scandalosamente fonda, così il pubblico assonato può dimenticare più in fretta e ricominciare con scioltezza a indossare i malcostumi d’ordinanza.

Francini parla all’1.40, di maternità, orologi biologici e inadeguatezza. Tagliente come una lama, dolorosa e consapevole. «Se sarai maschio io so e, quasi spero, che sarai gay e t’amerò così tanto. Però forse preferirei non lo fossi, perché sarà più difficile e io vorrei che per te fosse facile.» recita mentre il pubblico in sala sonnecchia. «Io da qualche parte penso di essere una donna di merda perché non mi sono sposata e non ho mai avuto figli. Sono sbagliata bambino, mi porterai via tutta la luce e io sarò solo una semplice comparsa». Praticamente come la sua partecipazione a Sanremo, che l’ha considerata, come direbbe Anna Oxa, un’emozione da poco.

Di @beadondi

#sanremo2023#chiarafrancini