La leggerezza della rete scolpita nel marmo

La virtuosistica esecuzione della rete del Disinganno, a opera di Francesco Queirolo, venne definita dallo storico Giangiuseppe Origlia “l’ultima prova ardita, a cui può la scultura in marmo azzardarsi”.

A tal proposito, si tramanda che lo scultore dovette personalmente passare a pomice la scultura poiché gli artigiani dell’epoca, specializzati proprio nella fase di finitura, si rifiutarono di toccare la delicatissima rete per paura di vedersela frantumare sotto le mani.