FONDAZIONE TEATRO DELLA TOSCANA, INFINITO PRODUZIONI TEATRALI, GOLD PRODUCTIONS PRESENTANO COSÌ È (o mi pare)

Una riscrittura per realtà virtuale di “Così è (se vi pare)” di Luigi Pirandello

Adattamento e regia Elio Germano

Appuntamento nel Foyer del MAGGIORE DI VERBANIA per domenica 19 marzo alle ore 18.00

Dopo uno stop quasi totale di diversi mesi e una graduale ma continua ripresa, tra mascherine in sala e posti distanziati, siamo ormai tutti pronti a tornare a teatro in una situazione che è sempre più simile alla “normalità” a cui siamo sempre stati abituati.

È in questo clima che proseguono gli appuntamenti della nuova stagione culturale del TEATRO MAGGIORE di VERBANIA, in collaborazione con Piemonte dal Vivo.

Dopo DOMANI A MEMORIA Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono, e COSÌ È (SE VI PARE), domenica 19 marzo Pirandello torna in scena al Maggiore con COSÌ È (O MI PARE).

Si tratta di una riscrittura per realtà virtuale di Così è (se vi pare) di Luigi Pirandelloadattato e diretto da Elio Germano, anche interprete di Lamberto Laudisi. 

È un progetto presentato da Fondazione Teatro della ToscanaInfinito Produzioni TeatraliGold Productions e, qui a Verbania, realizzato in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo.

In un salotto dell’alta borghesia si sviluppa Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello che mette in discussione l’idea di “verità assoluta”: un intero paesino viene turbato dall’arrivo del signor Ponza e della signora Frola, un genero e sua suocera che sembrano raccontare versioni diverse di una stessa storia con “protagonista” la moglie e figlia, la signora Ponza. I cittadini non sanno più a chi e a che cosa credere, ma non possono smettere di indagare alla ricerca di una verità che, forse, non esiste.

Così è (o mi pare) cala il testo pirandelliano nella società moderna, dove “spiare” l’altro risulta ancora più semplice grazie all’uso dei nuovi media. Lo spettacolo è stato infatti pensato per essere realizzato in realtà virtuale, un nuovo strumento tecnologico, tra cinema e teatro, in grado di porre lo spettatore al centro della scena. Tramite appositi visori il pubblico si trova a essere non più a teatro, ma all’interno del lussuoso appartamento dove si svolge la storia, più precisamente all’interno del corpo di uno dei personaggi, che vede e ascolta tutto: il Commendator Laudisi, anziano padre di Lamberto, su una sedia a rotelle, invenzione non presente nel copione originale. 

Si apre così la possibilità di un’esperienza unica nel suo genere, utile alla finalità del racconto e alla riflessione pirandelliana su cosa sia reale e cosa sia vero.

La prospettiva è dupliceindividuale e collettiva. Attraverso la visione simultanea, lo spettatore si trova immerso nella stessa vicenda a cui assistono gli altri, ma può scegliere lui dove e cosa guardare. Contemporaneamente, nello stesso spazio, altre persone fanno la sua medesima esperienza tanto che al termine è possibile confrontarsi rispetto a quanto visto e sperimentato. Esattamente come a margine di uno spettacolo teatrale o di un film.

I temi cari a Pirandello – la soggettività della realtà, il rapporto-contrasto tra la realtà dei fatti e la realtà dell’immaginazione – inquadrati nella prospettiva della realtà virtuale arrivano così a mettere lo spettatore al centro della narrazione, ne fanno, addirittura, una delle parti in commedia. La pièce scende giù dal palco e accade tutta attorno al pubblico: ciascuno, in prima persona, si ritrova insieme agli attori “in scena”, cioè nella realtà alternativa di Così è (o mi pare).

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